martedì 5 febbraio 2019

ROVIGO. BRACCONAGGIO: SEQUESTRATE 47 ANATRE

ROVIGO – Droni che, dal cielo, incastrano i bracconieri, senza dare loro alcuna possibilità di scampo. E’ una della formidabili armi investigative messe in campo dal personale dei carabinieri Forestali e dei nuclei specializzati nel contrasto al bracconaggio. Grazie a loro, è stata condotta una complessa operazione che ha portato alla denuncia di nove persone, arrivando sino alla rete di complicità che i cacciatori di frodo hanno anche tra coloro che acquistano il cacciato e quanti, invece, forniscono loro attrezzature vietate (LEGGI ARTICOLO).
In aggiunta alle sanzioni penali, l’utilizzo di questi strumenti, unito all’attività sul campo degli investigatori, hanno consentito anche di comminare una serie di sanzioni, forse “minori” ma comunque estremamente importanti, per dimostrare come il territorio non sia impresididato. Un segnale forte, a livello di deterrenza.
I controlli amministrativi condotti in tre valli da caccia, dei Comuni di Porto Tolle (RO) e Campagna Lupia (VE), hanno portato alla contestazione di 34 verbali amministrativi, per abbattimenti di anatre in numero superiore a quanto consentito, mancate annotazioni sui tesserini di caccia e sui registri, oltre ad un verbale per abbandono di rifiuti sul terreno a carico di un Capovalle. Sequestrate amministrativamente 47 anatre.
Se, sino a oggi, le valli del Bassopolesine erano, per conformazione, estremamente difficili da sorvegliare, la tecnologia potrebbe dare ora una mano determinante nel risolvere un problema, come quello del bracconaggio, particolarmente serio, nel Delta. Sono anni, infatti, che le associazioni ambientaliste, col Wwf in prima linea, eseguono periodicamente blitz per segnalare come l’attività di caccia di frodo sia fiorente, in queste zone. Ora, finalmente, potrebbe essere arrivato l’alta.