BARI - Dopo la denuncia del Centro recupero tartarughe Wwf di Molfetta (Bari), che su Facebook ha lanciato l'allarme su cinque casi di tartarughe marine Caretta caretta ritrovate decapitate, in pochi giorni, spiaggiate sul litorale compreso tra Bari e Trani, interviene l'assessore all'Ambiente della Regione Puglia, Gianni Stea, che in una nota afferma: "Se fossero vere le voci che si tratterebbe di riti messi in atto da pescatori e legati a insopportabili e arcaiche superstizioni, sarebbe, se possibile, ancora più grave". "La Regione - prosegue Stea - raccoglie la denuncia che arriva da Pasquale Salvemini, responsabile del Centro recupero tartarughe marine Wwf Molfetta". Le Caretta caretta, rileva l'assessore, sono "una specie protetta e ad altissimo rischio estinzione, e ci troviamo davanti a reati penali". Confidando "nell'operato di forze dell'ordine e magistratura", l'assessore chiede "alla stragrande maggioranza dei pescatori che affrontano il mestiere con grande rispetto per l'ambiente" di "collaborare".