Roma (26 gennaio 2019) - E' di queste ore la notizia della seconda invasione di topi giganti a Lucca, dopo quella avvenuta nei giorni scorsi a Cesena, è un fatto questo che non ci deve sconvolgere,ma con il quale dovremo sempre più convivere in futuro in quanto Italia ogni uomo ha un “patrimonio corrispettivo di 8,6 topi” – scrive l’AIDAA in un comunicato – secondo fonti di stampa i dati alla fine del 2017 dicono che in Italia ci sono 500 milioni di topi i topi pari a 8.6 volte la popolazione umana residente all’ultimo censimento. Il fatto che i topi stiano aumentando a dismisura con situazioni difficili come quelle di Cesena, Lucca ed in un passato recente a Roma e Milano sono la controprova della grande presenza di colonie di topi che non vivono solo in campagna ma si stanno sempre piu urbanizzando. Tralasciando i dati di Roma e Milano a farla da padrona sarebbe Napoli con una media di 9 topi per ogni persona. Insomma una questione quella dei topi che riguarda tutte le città italiane e che non si debella sicuramente con le campagne di avvelenamento che chiamiamo derattizzazioni che uccidono in maniera atroce qualche topo ma che diventa letale anche per cani e gatti, ma anche per i piccioni e per altre forme di animali selvatici che vivono nelle città. .
“I topi mediamente vivono poco al massimo fino a 3/4 anni- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma nella loro breve esistenza ogni femmina mette al mondo fino a 12 topini ogni volta che partorisce e questo avviene mediamente ogni tre-quattro settimane. Da qui la nostra proposta di eliminare le inutili, costose e spesso dannose derattizzazioni ma di passare da una campagna di distruzione ad una campagna di conoscenza,convivenza e sterilizzazione e incremento delle colonie feline specialmente in città”.