giovedì 19 dicembre 2013

MORTE TIGRE SAMIR. AIDAA: NO AD ARCHIVIAZIONE


TIGRE MORTA A FASANO. I DUBBI RIMANGONO
la tigre SAMIR

Brindisi (19 dicembre 2013) – La procura della repubblica presso il tribunale penale di Brindisi ha comunicato questa mattina al presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce la propria richiesta di archiviazione sull'esposto presentato dalla stessa associazione animalista in data 29 luglio 2013. In quell'esposto AIDAA chiedeva di indagare sulle vere cause della morte della tigre avvenuta nello zoo di Fasano pochi giorni prima. La tigre il 2 luglio 2013 aveva aggredito ed ucciso il proprio padrone nel parco Martinat di Pinerolo dove era custodita prima del trasferimento allo zoo safari di Fasano. AIDAA aveva chiesto alla procura di procedere ad esami approfonditi e per questo era stata disposta dalla magistratura brindisina l'autopsia del grande felino. Ora la comunicazione di richiesta di archiviazione, che non convince assolutamente l'associazione animalista che da quando (domani pomeriggio) riceverà la notifica della decisione della procura avrà due settimane di tempo per consultare gli atti ed eventualmente opporsi alla richiesta di archiviazione. “La decisione della procura non ci coglie impreparati- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- infatti ad oggi non abbiamo ancora visto le carte e quindi per noi i dubbi sui tempi e sui modi della morte della tigre permangono nella loro interezza. Ho già dato mandato alla vice presidente nazionale AIDAA Antonella Brunetti, brindisina, di recarsi lunedi in procura per recuperare la documentazione messa a disposizione dalla procura che verrà dapprima sottoposta ad una verifica medico-veterinaria da parte dei nostri esperti, e successivamente decideremo di chiedere alla magistratura nuove indagini in base agli elementi che emergeranno dalle carte e che da quanto ci è dato sapere non mettono affatto la parola fine a questa vicenda, anzi aprono ulteriori inquietanti ipotesi sulle responsabilità della morte di quella tigre avvenuta pochi giorni dopo che la stessa aveva sbranato il suo proprietario e per questo andremo fino in fondo, se necessario presentando nuove prove e nuovi esposti con diverse e più precise ipotesi di reato nei confronti di chi a nostro avviso è responsabile ed ha favorito la morte dell'animale avvenuta a fine luglio nello zoo-safari di Fasano”.