Firenze, 4 marzo 2024 – C’è timore tra i padroni dei cani in città dopo il moltiplicarsi di segnalazioni di spugne fritte degli ultimi giorni. Giovedì ne è stato trovata una in via Mariti nella zona di Ponte di Mezzo, e quindi con tutta probabilità abbandonata con l’intento di uccidere qualche cane. La maggior parte delle segnalazioni tuttavia arrivano dalla periferia opposta della città, da Ponte a Ema. Mercoledì sera un altro pezzo è stato prontamente levato a pelo dalle fauci di una bestiola ai giardini tra via Ugo la Malfa e via Luigi Longo. Lo stesso giorno un’altra padrona ha avuto un’analoga esperienza nella medesima area verde. Dopo la segnalazione sui social, sempre nei pressi del parco un cittadino ha rinvenuto altri tre frammenti. "Ero a giardini pubblici negli interni di Ponte a Ema e il mio cane ha preso in bocca un pezzo di spugna di circa tre centimetri – racconta Matteo, il padrone del cane che ha scampato il pericolo per un soffio mercoledì – Per fortuna l’ha subito risputata al mio ‘no’. Poi l’ho annusata per sincerarmi che fosse stata proprio una spugna fritta (e quindi non caduta accidentalmente, ndr ) e non ho dubbi perché odorava fortemente di olio". Sempre nella zona di Firenze Sud, circa un mese e mezzo fa un cane mangiò un boccone avvelenato, probabilmente trovato a Gavinana, ma fu fortunatamente salvato dai veterinari della clinica AniCura di via Svezia. Talvolta, spiegano gli specialisti della clinica, purtroppo le spugne non vengono solamente fritte ma anche avvelenate oppure vengono fatti bocconi con lamette o vetri con crudele intento di far danni agli animali. Tuttavia in tutti i casi di questi giorni non risultano segnalazioni ufficiali né alla Direzione ambiente né all’Enpa, perché purtroppo le spugne ritrovate sono state buttate via e non consegnate alle autorità preposte a indagare. Per questo spiegano dall’Ente protezione animali, è prematuro dare i casi per accertati finché le spugne ritrovate non vengono analizzate, ma è fondamentale chiamare subito i vigili o le guardie zoofile per consegnargliele. Successivamente alla consegna alla polizia municipale, spiega il Comune, le spugne sono analizzate dall’Istituto zooprofilattico e nel caso venissero verificate viene informata la Direzione ambiente. Le spugne fritte rappresentano un potenziale pericolo per i cani, ma anche per i gatti e la fauna selvatica.