Con una sforbiciata ai costi del gattile di Porta Portese il Campidoglio pensava di risparmiare. Mentre adesso dovrà saldare il maxi debito con la onlus che lo gestisce: oltre 432mila euro prelevati dal fondo passività 2021 che, come deciso dal commissario ad acta, dovranno essere versati all’associazione «Arca oasi felina della Piramide». Il rimborso è scattato dopo due decreti esecutivi del Tar (uno di ottemperanza), che ha accolto i ricorsi. Il contenzioso inizia nel 2019 quando Arca, che si occupa anche della struttura di Porta Portese, contesta la scelta del Comune di indire un bando con offerta al massimo ribasso per l’affidamento a un soggetto no profit (poi individuato con aggiudicazione provvisoria nell’associazione A.s.t.a.).I ricorrenti, oltre ad aver presentato un’offerta di project financing, denunciano i forti tagli previsti nella nuova procedura di gara: dalla riduzione del personale a discapito delle ore di servizio per la cura degli animali, alla spesa per la razione di cibo giornaliera destinata a ciascun gatto (250 quello accuditi nell’oasi in via Portuense) scesa da 0,60 a 0,30 centesimi. Il risarcimento, come spiegano le avvocate Gabriella Arcuri e Simona Censi, è «il corrispettivo dovuto come controprestazione per il servizio erogato durante il periodo di proroga del contratto di appalto, scaduto a luglio 2016 e rinnovato da agosto dello stesso anno fino a gennaio 2018 in attesa della gara successiva».