Scappato al “corridoio della morte” è sfuggito per due settimane alle ricerche delle forze dell’ordine: quella raccontata da Corriere.it non è la storia di un condannato a morte del Texas bensì di Tarosh, toro di 7 quintali fuggito da un macello che per ben due volte, è riuscito a schivare l’abbattimento grazie alla sua indole ribelle.
Qualche mese fa stava per essere abbattuto nel macello di Centallo, in provincia di Cuneo, quando l’odore del sangue lo ha spinto a uno scarto improvviso: correndo ha trovato una via d’uscita e si è rifugiato sulle sponde del torrente Grana. Per giorni la protezione civile ha organizzato battute di ricerca sulla riva del fiume e le forze dell’ordine hanno perlustrato senza sosta strade e sentieri a caccia di un animale definito “spaventato e pericoloso per la sicurezza pubblica”.
Tarosh si è nascosto fra la vegetazione e pare che si sia addirittura trovato una tana che gli ha permesso, per 14 giorni, di assaporare il gusto della libertà. Il suo istinto lo ha poi portato a unirsi a una mandria di mucche che pascolava vicino al corso d’acqua ed è qui che lo hanno trovato i volontari del Piccolo Santuario di Nama.
Tarosh, ribattezzato così da Kujtim, lo stalliere albanese che si è preso cura di lui per qualche giorno, si è fatto condurre in una stalla di sosta. Alla fine hanno vinto le associazioni animaliste, che si sono opposte alla macellazione e hanno ottenuto l’autorizzazione a trasferirlo in un rifugio della provincia di Asti. “Ora è al sicuro e ha subito legato con i cinque bovini che già vivono qui — dicono i volontari che lo hanno accolto nel rifugio Jill Phipps — . Oggi Tarosh è salvo, ma ha bisogno di aiuto. Chi volesse adottarlo a distanza potrà contribuire anche con una piccola cifra al suo futuro di animale libero”.
fonte radioveg