I carabinieri di Contigliano e del Nucleo operativo e radiomobile di Rieti lunedì scorso hanno arrestato in flagranza due reatini, E.S., classe 1981 e M.G. classe 1999. I carabinieri, nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, finalizzato anche a prevenire l’esercizio abusivo di attività venatoria, allertati dalla telefonata di un privato cittadino il quale aveva udito nelle prime ore del giorno uno sparo provenire dai boschi in località “Valle del Lupo”, nel comune di Labro, attuavano una serie di posti di controllo grazie ai quali intercettavano e fermavano un’auto con i due uomini a bordo. "Notato il loro atteggiamento sospetto - si legge nella nota diffusa dal comando provinciale - i carabinieri procedevano ad una perquisizione del mezzo, rinvenendo nel bagagliaio un capriolo ucciso con un colpo d’arma da fuoco. Poiché l’arma non è stata rinvenuta nelle immediata disponibilità delle due persone, insospettiti dalle dichiarazioni rese che intendevano sviare l’attività di verifica, i carabinieri estendevano l’attività di ricerca nelle abitazioni dei due fermati. Nel corso dell’operazione i militari accertavano che dai fucili detenuti da E.S., risultava mancante una carabina Winchester. Nonostante i tentativi di giustificazione, i carabinieri accertavano che l’uomo aveva fatto in modo di occultare gli elementi di prova che avrebbero evidenziato l’avvenuto utilizzo dell’arma. I due uomini, infine, non potendo far altro che ammettere le proprie responsabilità hanno consentito ai militari di recuperare l’arma utilizzata per uccidere il capriolo, abilmente occultata. La carcassa dell’animale è stata consegnata all’ufficio veterinario della Asl di Rieti per i successivi adempimenti di competenza - concludono i carabinieri -, mentre l’arma utilizzata per l’attività delittuosa e le munizioni rinvenute sono state sottoposte a sequestro. I due uomini, invece, sono stati dichiarati in arresto in flagranza di reato di furto venatorio ed uccisione di animali e, su disposizione del Sostituto Procuratore di turno presso la Procura di Rieti, ristretti presso le rispettive abitazioni in regime di arresti domiciliari".