Milano (2 settembre 2017) - La vicenda va avanti oramai da alcuni anni e cioè da quando in Galleria Vittorio Emanuele è arrivato il mega hotel a sette stelle (dove ha alloggiato Obama tanto per intenderci) ed ha aperto un ristorante occupando anche il terrazzino dove si trovava la casetta dei gatti della colonia felina che da anni è presente nei vecchi cortili adiacenti la Galleria. I gatti gia avevano avuto una prima dispersione durante i lavori per la creazione del ristorante e si erano nasconsti nelle grondaie o sui tetti, insomma un vero e proprio calvario per i mici e per la volontaria che li gestisce. In sede di inizio lavori era stato trovato un accordo secondo il quale sia il comune che il gestore del mega albergo si sarebbero impegnati a trovare una soluzione che invece non è mai stata trovata. Ora i gatti il cui ciclo di sterilizzazioni non era terminato si sono dispersi e diventa difficile farne il censimento in quanto nel frattempo si sono accoppiati ed hanno figliato moltiplicandosi. Qualcuno ora vorrebbe fare sloggiare la colonia, ma questo non è assolutamente accettabile anche in base alla legge nazionale di tutela del randagismo e al regolamento del comune di Milano che tutela le oltre 600 colonie presenti in città. "I gatti non si toccano- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- ci sono troppo spesso persone che vogliono toccare le colonie feline, per fortuna Milano, grazie anche al lavoro fatto a suo tempo da Gialunca Comazzi quando era garante degli animali ai tempi della giunta Moratti ha un regolamento che le tutela in maniera quasi ferrea, quindi si mettano l'anima in pace i nemici dei mici, che per dirla in spagnolo No Pasaran".