BRACCONAGGIO. AFFARE DA 5
MILIONI DI EURO L'ANNO
Roma (25 novembre 2015) –
Dall'inizio dell'anno sono 94 i bracconieri che sono stati denunciati
dal corpo forestale dello stato gli ultimi due casi sono stati resi
noti proprio nella giornata di oggi: i forestali hanno infatti
denunciato due bracconieri che nel cilento accusati di aver cacciato
ed introdotto armi nell'area protetta del parco nazionale del Cilento
Vallo di Diano ed Alburni, mentre in provincia di Bergamo nel comune
di Gandosso la Forestale ha bloccato denunciandolo un bracconiere
della zona che era intento a recuperare degli uccelli catturati con
la rete vietata per l'uccellagione. Mentre secondo le fonti delle
stesse associazioni venatorie il bracconaggio in Italia crea un danno
che si aggira attorno ai 5 milioni di euro. “Peccato- commenta il
presidente di AIDAA Lorenzo Croce- che le associazioni venatorie si
dimenticano di dire che molto spesso i bracconieri si nascondono
anche tra i loro associati, che non paghi di quanto permette loro di
catturare e uccidere la legge sulla caccia si trasformano in
bracconieri magari uccidendo animali selvatici o selvaggina o
ungulati o cinghiali da rivendere poi a ristoranti compiacenti che li
comperano sotto banco per destinarli ai piatti tipici locali”. Il
bracconaggio è maggiormente diffuso in regioni quali la Toscana, il
Veneto, l'Abruzzo, Toscana, Calabria, Sicilia e Lombardia.