ENNESIMO ATTO DI CRUDELTA’ NEL POLMONE VERDE DI BRINDISI
UNA STRAGE ANNUNCIATA
L’AIDAA CHIEDE CHE VENGANO ISTITUITE LE GUARDIE ZOOFILE PER TUTELARE IL PATRIMONIO FAUNISTICO
Brindisi – ( 21.9.2015 ) “Tartarughe catturate con un cappio, strozzate e lasciate appese penzoloni nell'acqua, solo per divertirsi. Anatre sgozzate e decapitate” ( fonte senza colonne news ) .
Avevamo più volte segnalato , dettagliando i vari episodi, a mezzo stampa, e, con interventi diretti nel luogo imputato, la mancanza di tutela specifica per la fauna presente nel Parco del Cillarese di Brindisi, quindi, la necessità di un programma di vigilanza con personale preposto alla custodia e salvaguardia delle specie viventi nell’area, patrimonio bio-indisponibile del Comune lasciato all’incuria, all’indifferenza e soprattutto alla mercè di ogni tipo d’attacco.
Fra questi ricordiamo, la moria per soffocamento delle carpe, il bracconaggio con la collocazione di reti più volte rimosse dai volontari della nostra associazione, pesca fuorilegge, nidi e uova di anatre completamente distrutte e schiacciate anche dai mezzi per la manutenzione del verde, lo stesso verde che in molte occasione è stato “avvelenato” in modo indiscriminato con tutti i rischi del caso, sia per la pubblica incolumità che per quella delle altre specie viventi, atti vandalici contro le strutture presenti, catture coatte con prelievo dall’habitat della stessa fauna per essere mangiata, ed ora, l’ennesimo atto di crudeltà, con l’intento di procurare nocumento e morte agli animali presenti attraverso azioni sadiche e disumane.
Riteniamo che ci siano diverse responsabilità per la vicenda, e non solo di carattere morale e civile, responsabilità più volte disattese per un patrimonio che non fa gola a nessuno, solo a menti annoiate e prive di quel basilare senso di rispetto per la vita.
La necessità di istituire un gruppo di lavoro mirato al monitoraggio dell’area, con specifiche competenze, come le GZV , organi di p.g. (L. 20 luglio 2004, n. 189 ) , d’intesa con le forze di polizia e dei corpi di polizia municipale e provinciale ( con decreto ministeriale 5/2007), che se pur vasta, può essere circoscritta là dove popolano le specie viventi, permetterà di svolgere attività di prevenzione e repressione sui reati contro il patrimonio faunistico, e, fornire imput di tipo educativo agli occhi della cittadinanza, troppo spesso lasciata alla libera interpretazione del rapporto con l’alterità, quindi con le forme di vite che popolano il nostro territorio, oltrepassando quel limite dove termina la propria libertà ed inizia il rispetto per gli altri.
L’AIDAA locale, si avvale già di due unità di GZV, oltre all’attività già svolta da circa un decennio per la tutela animale con relativi e specifici interventi di denuncia sui reati perseguibili a norma di Legge, ma l’attuale situazione locale, la carenza di organico presso le varie forze dell’ordine prive di settori preposti, la scarsa salvaguardia delle specie viventi , sia per gli animali d’affezione che per i selvatici, il labile senso civico ed etico, la desensibilizzazione alla sofferenza altrui ( ambiente, bene comune, animali ) , non ha permesso lo sviluppo di una cultura bio-centrica , basata sull ‘educazione all’affettività, all’etica e alla compassione affinchè ci sia una vera e propria cultura del vivere in sintonia con tutto e tutti, considera ormai PRIORITARIO E URGENTE – affermano rispettivamente Antonella Brunetti e Lorenzo Croce dalla presidenza AIDAA - un intervento deciso, fermo e che detti disposizioni irrevocabili per la tutela del patrimonio animale.
Nella qualità di Associazione di Difesa Animale, che persegue finalità sociali e concorre , assieme alle Istituzioni, al raggiungimento del benessere degli stessi, migliorando l’interazione animale-uomo, sia nei casi in cui la presenza animale sia una scelta, che nei casi in cui non lo sia, e, nel migliorare e modificare la convivenza cittadino-cittadino, aumentando quella dose di civismo fondamentale per la qualità della vita di un territorio che dovrebbe essere ricco di valori, CHIEDIAMO che venga istituito un piano di vigilanza secondo quanto l’amministrazione locale riterrà più opportuno stabilire e, nella speranza che la scuola, le famiglie, la stessa classe dirigente, diventino fucina di vita, dove si veicolino le scelte educative , ampliandole, al rispetto per ogni specie esistente, e, in armonia , con tutto ciò che vada al di là del palmo del proprio naso. Seguirà istanza presso l’ufficio comunale nel settore preposto e al primo cittadino.