Roma (29 settembre 2015) - "Per quanto ci riguarda la prima cosa da tutelare sono i cani ospiti dei canili romani a rischio privatizzazione, il cui bando ponte è stato vinto da una ditta che si occupa della gestione di stabulari di cani destinati alla vivisezione, il tutto in una città guidata da un noto sindaco favorevole alla sperimentazione, ci sono poi altri aspetti sui quali vorremmo fare chiarezza intorno alla vicenda dell'occupazione del canile della Muratella da parte dei 126 dipendenti a rischio licenziamento sulla cui produttività in tema di gestione diretta degli animali ci sono voci contrastanti". Si esprime duramente il presidente nazionale di AIDAA Lorenzo Croce in merito alla vicenda dell'occupazione del canile della Muratella di Roma, ma propone anche una seria alternativa per la gestione del randagismo nella capitale.
IL PERSONALE
La domanda che ieri è eccheggiata da molte parti riguarda la presenza del personale direttamente in canile, secondo molti in realtà dei 126 assunti pochissimi sono addetti alla gestione diretta dei cani, mentre molti altri assunti in realtà ricoprono incarichi che poco hanno a che vedere con la gestione diretta degli animali, per questo forse sarebbe interessante che il comune di Roma valuti seriamente la posizione ed i costi e le competenze. Insomma magari licenziare no, ma fare lavorare si, visto che sono pagati dalla comunità romana.
LA GESTIONE DEI CANI
Qui sorgono molte perplessità, infatti sono molte le lacune che abbiamo raccolto in questi anni sulla gestione diretta dei cani, innanzitutto gli stessi vengono spesso fatti uscire in adozione senza essere sterilizzati ma solo con l'obbligo di adozione, le lamentele dei volontari inoltre riguardano prevalentemente il fatto che le visite al canile si riducono a poche ore settimanali, questo vuol dire minori adozioni di animali e sovraffollamento. Semplice mancanza di voglia di lavorare o scelta strategica.
LA PRIVATIZZAZIONE E RISCHI VIVISEZIONE
Il comune avrebbe a nostro avviso dovuto seguire una politica diversa, non privatizzare ma bensi verificare i costi e i benefici della gestione di queste strutture anzichè far finta di niente solo perchè a gestire le strutture ci sono degli amici della sinistra romana e ci piacerebbe sapere anche su quali bandi e con quali criteri sono stati gestiti i fondi pubblici destinati ai canili e quanto di quello investito è andato realmente per i cani e quanto speso in stipendi o altro.
Ora invece di razionalizzare il comune vede bene di privatizzare il servizio, scelta pessima, che il comune dovrebbe rmangiarsi, i rischi vivisezione? Non sono da escludere.
VANESSA BRANCA PROMOTRICE DELLA CITTA' DEI CANI |
L'ALTERNATIVA? LA CITTA' DEI CANI
L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente propone da subito una soluzione alternativa, fattibile e realizzabile: La città dei cani, il cui progetto realizzato da Vanessa Branca che si occupa anche di rapporti con l'Unione Europea della nostra associazione risolverebbe nell'arco di qualche anno il problema dei randagismo a costi sicuramente contenuti, ma sopratutto con programmi seri di sterilizzazione e adozione dei cani, progetto che dovrebbe essere attuato al più presto.