FORTEMENTE VOLUTA DALLA NOSTRA URBANO FILOMENA A CUI VA IL NOSTRO GRAZIE PER IL SUO IMPEGNO INSIEME AL GRUPPO DI TERLIZZI A FAVORE DEL CANILE E DELLA TUTELA DEGLI ANIMALI.
SECONDA BENEDIZIONE DEGLI ANIMALI A TERLIZZI
La benedizione degli animali domestici e da cortile nel giorno della festa di sant’ Antonio Abate è un tradizione molto radicata nella cultura popolare italiana. Per molte persone è un modo per dimostrare pubblicamente non solo il proprio credo religioso, ma anche l’affetto che portano verso i propri amici pelosi. In questa giornata, nei tempi addietro qui a Terlizzi c’erano vere e proprie processioni di cani, gatti, conigli, criceti, tartarughine: un vero inno agli amici animali.
Ma come avviene la benedizione degli animali? Ce lo dice il Benedizionale, quel libro della chiesa cattolica, cioè, che contiene le varie formule di benedizione per diverse occasioni. Innanzitutto spiega il motivo per il quale si benedicono gli animali, perché per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in qualche modo alla vita degli uomini e perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es. nella festa di un santo, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di Dio :
“O Dio, fonte di ogni bene,
che negli animali ci hai dato un segno della tua provvidenza
e un aiuto nella fatica quotidiana,
per intercessione di sant’Antonio abate,
fa’ che sappiamo servirci saggiamente di essi,
riconoscendo la dignità e il limite
della nostra condizione umana.”
Oppure:
“O Dio, che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza
e all’uomo fatto a tua immagine
hai conferito il dominio su tutte le creature,
stendi la tua mano
perché questi animali ci siano di aiuto
e sollievo nelle nostre necessità,
e fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione,
impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa.”
O ancora:
“O Dio, che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza
e all’uomo fatto a tua immagine
ha conferito il dominio su tutte le creature,
stendi la tua mano,
perché questi animali ci siano di aiuto
e sollievo nelle nostre necessità,
e fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione,
impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa.”
Sempre stando al benedizionale, il rito proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, ma anche da un laico per benedire Fido o Micio e prendere l’impegno di rispettarli sempre nel corso dell’anno, invocando su di loro la benedizione di Dio e offrendo affetto.
Anche il Papa è molto sensibile al rapporto che l’uomo deve instaurare con tutti gli animali ed ultimamente ha detto: “Anche per gli animali c’è il Paradiso”
La benedizione degli animali domestici e da cortile nel giorno della festa di sant’ Antonio Abate è un tradizione molto radicata nella cultura popolare italiana. Per molte persone è un modo per dimostrare pubblicamente non solo il proprio credo religioso, ma anche l’affetto che portano verso i propri amici pelosi. In questa giornata, nei tempi addietro qui a Terlizzi c’erano vere e proprie processioni di cani, gatti, conigli, criceti, tartarughine: un vero inno agli amici animali.
Ma come avviene la benedizione degli animali? Ce lo dice il Benedizionale, quel libro della chiesa cattolica, cioè, che contiene le varie formule di benedizione per diverse occasioni. Innanzitutto spiega il motivo per il quale si benedicono gli animali, perché per disposizione della stessa provvidenza del Creatore, partecipano in qualche modo alla vita degli uomini e perché prestano loro aiuto nel lavoro o somministrano il cibo o servono di sollievo. Nulla quindi impedisce che in determinate occasioni, per es. nella festa di un santo, si conservi la consuetudine di invocare su di essi la benedizione di Dio :
“O Dio, fonte di ogni bene,
che negli animali ci hai dato un segno della tua provvidenza
e un aiuto nella fatica quotidiana,
per intercessione di sant’Antonio abate,
fa’ che sappiamo servirci saggiamente di essi,
riconoscendo la dignità e il limite
della nostra condizione umana.”
Oppure:
“O Dio, che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza
e all’uomo fatto a tua immagine
hai conferito il dominio su tutte le creature,
stendi la tua mano
perché questi animali ci siano di aiuto
e sollievo nelle nostre necessità,
e fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione,
impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa.”
O ancora:
“O Dio, che tutto hai disposto con meravigliosa sapienza
e all’uomo fatto a tua immagine
ha conferito il dominio su tutte le creature,
stendi la tua mano,
perché questi animali ci siano di aiuto
e sollievo nelle nostre necessità,
e fa’ che in un armonioso rapporto con la creazione,
impariamo a servire e amare te sopra ogni cosa.”
Sempre stando al benedizionale, il rito proposto può essere usato dal sacerdote e dal diacono, ma anche da un laico per benedire Fido o Micio e prendere l’impegno di rispettarli sempre nel corso dell’anno, invocando su di loro la benedizione di Dio e offrendo affetto.
Anche il Papa è molto sensibile al rapporto che l’uomo deve instaurare con tutti gli animali ed ultimamente ha detto: “Anche per gli animali c’è il Paradiso”
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