IN
ITALIA SI MANGIA UN GATTO OGNI MEZZORA
GATTI IN COTTURA (foto di repertorio) IN ITALIA E' REATO |
Roma
(16 maggio 2014) Sono di fatto triplicati, tornando sui livelli di
alcuni anni orsono le spartizioni di gatti destinati
all'alimentazione umana. Dalle segnalazioni ricevute dal telefono
amico AIDAA in Italia ogni mezzo'ora un gatto finisce in padella
destinato a diventare cibo per umani. Questi sono i risultati della
ricerca AIDAA relativa all'anno 2013 in merito all’uso ancora
diffuso in alcune zone italiane di cibarsi di carne di gatto. In
Italia esistono circa 10 milioni di gatti domestici, e circa un
milione che vivono allo stato brado e dai dati relativi allo scorso
anno il fenomeno dell'uso dei gatti a scopo alimentare è in forte
aumento nonostante sia proibito per legge è ancora diffuso in
alcune zone del centro-nord Italia in particolare in Veneto e
nell’est Lombardia (Brescia e Cremona) ma anche in Emilia Romagna
(Parma, Modena e Reggio Emilia) e a sorpresa anche in alcune piccole
realtà siciliane dove si segnala un forte aumento delle sparizioni
di gatti domestici e randagi che vengono poi cucinati. Il fenomeno
dei mangiagatti era in forte diminuzione negli scorsi anni, ma dallo
scorso anno, forse anche complice la crisi economica dalla ricerca
AIDAA emerge che ogni anno si consumano quasi 20.000 gatti l'anno
(contro i settemila del 2012). “Il fenomeno che emerge dalle
segnalazioni che riceviamo quotidianamente torna a preoccupare- ci
dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- in quanto non solo si
conferma presente nelle zone storiche e per giunta in aumento, ma si
registrano nuovi picchi di gatti mangiati anche in realtà nuove
quali alcune provincie dell'Emilia Occidentale, e perfino in Sicilia.
Noi crediamo sia buona cosa monitorare e non liquidare la questione
come una semplice curiosità, per questo attiveremo nel corso dei
prossimi mesi dei veri e propri gruppi di lavoro per controllare e se
possibile debellare questo odioso fenomeno”.