mercoledì 28 dicembre 2011

AIDAA: PORTARE LE SCUOLE NEI MACELLI PER VEDERE IL DOLORE E LA PAURA DEGLI ANIMALI


AIDAA: PORTARE LE SCUOLE NEI MACELLI PER VEDERE IL DOLORE E LA PAURA  DEGLI ANIMALI

Roma (28 dicembre 2011) Diciamo basta una volta per tutte a quelle odiose pubblicità dove le galline razzolano gongolando, le mucche vivono felicemente i maialini sono contenti come le pasque e dove tutti gli animali sono ben contenti di diventare pollo allo spiedo, bistecca o prosciutto. Facciamo vedere invece la realtà per quella che è: milioni di animali ogni anno uccisi per essere trasformati in cibo, milioni di animali che spesso viaggiano ai limiti della legalità con indicibili sofferenze, milioni di animali con il terrore della morte negli occhi mentre vedono i loro simili morire prima di loro. Immaginate un gruppo di persone che vengono uccise una ad una obbligando le altre a guardare mentre vengono ammazzate e squartate sapendo che anche loro faranno la stessa fine. Questo è quello che passa negli occhi di milioni di animali prima della loro morte, se questo vi sembra accettabile allora smettete di leggere questo comunicato. Perché a noi pare una violenza inaudita ed inutile. Ma una violenza che fin quanto viene ritenuta legale e legittima deve essere fatta conoscere. Per questo motivo AIDAA chiede ufficialmente al ministro della Pubblica Istruzione di mandare una volta al mese le classi delle scuole elementari e medie in visita ai macelli nel momento in cui si ammazzano i bovini, i suini e tutti gli altri animali, che vedano che le cose non stanno come le presentano gli spot pubblicitari, che vedano i nostri ragazzi il dolore e la paura negli occhi degli animali prima di essere ammazzati. “Giusto fare i corsi di educazione civica, di educazione alla cultura ed al rispetto degli animali domestici- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma riteniamo altrettanto giusto portare le scuole nei macelli per vedere come si ammazzano gli animali, non si tratta di fare del terrorismo sui bambini pro vegetarianesimo ma di far conoscere le cose come stanno e soprattutto si vietino quegli orrendi spot con gli animali felici di diventare una bistecca. Non sono felici. Hanno paura e terrore della morte come tutti noi”.