SIBARI - Una Cicogna bianca è stata impallinata nei giorni scorsi da un bracconiere nel reggino, recuperata dalla polizia metropolitana di Reggio Calabria è stata trasferita al Cras di Catanzaro dove attualmente è in cura e in uno stato di salute purtroppo non ottimale.La cicogna, riferiscono i volontari della Lipu, era nata quest’anno nella piana di Sibari (CS) presumibilmente tra il 3 e il 7 maggio e la nidiata era composta da 3 piccoli.
Il 12 giugno i volontari Lipu, sotto la guida di Mario Pucci anche lui volontario Lipu e inanellatole Ispra, con il supporto di e-distribuzione, avevano inanellato le tre giovani cicogne, attività questa ricadente nell’ambito di un progetto d’inanellamento scientifico che la Lipu di Rende sta portando avanti già da alcuni anni.
Alla sfortunata cicogna era stata attribuita la sigla PA699, ovvero un codice alfanumerico rilasciato da Ispra che identifica solo ed esclusivamente quell’individuo. Ed è stato appunto tramite questo codice che si è riusciti a risalire alle generalità della cicogna.
Inoltre nell’ambito della Campagna “Un nome per la cicogna” a questo splendido animale era stato assegnato anche il nome di Virginia, per il volere di una bimba di 9 anni di Udine che era venuta a conoscenza della nostra iniziativa.
Non è stato semplice, afferma Roberto Santopaolo, responsabile del Progetto Cicogna bianca Calabria, comunicare questa brutta storia ai genitori della piccola Virginia che hanno appreso con dolore e sgomento la notizia.
Ora ci si augura che la cicogna possa farcela e riprendere il suo lungo viaggio migratorio verso l’Africa interrotto dallo sparo di un vile bracconiere.
Ci auguriamo, sostiene Giorgio Berardi consigliere nazionale Lipu, che l’autore di questo barbaro gesto sia assicurato alla giustizia, la polizia metropolitana di Reggio sta indagando sul caso.
Vogliamo pensare e credere che si tratti di episodi circoscritti e invitiamo chi è a conoscenza dei fatti a isolare queste persone e di fornire tutte le indicazioni agli organi preposti.
La Cicogna bianca è una specie protetta da direttive nazionale ed europee ed è tornata a nidificare in Calabria dopo una assenza di oltre 500 anni grazie al progetto della Lipu di Rende che, insieme ad e-distribuzione, da oltre 20 anni, posizionano nidi artificiali sui tralicci e pali elettrici per invogliare la specie a nidificare.