Ha avuto un ruolo chiave nell’operato dei forestali polesani, il contrasto al bracconaggio. Lo testimonia l’operazione Gold River, effettuata in collaborazione con il raggruppamento Cites, carabinieri forestali di Roma (Soarda). Si tratta di un’operazione di polizia giudiziaria delegata, nata nel corso del 2019 il cui scopo era la repressione del fenomeno del bracconaggio ittico. L’Attività conclusiva ha visto, nell’agosto 2020, su richiesta dell’autorità giudiziaria, l’esecuzione dell’ordinanza del gip del tribunale di Rovigo, che ha visto il differimento di 24 persone (22 rumeni, un ungherese e un italiano). A questi soggetti sono state imputate le violazioni penali per associazione a delinquere finalizzata alla frode in commercio, la commercializzazione di prodotto ittico privo di rintracciabilità, l’effettuazione della pesca con l’utilizzo della corrente elettrica, il conseguente commercio di sostanze alimentari nocive per la salute nonché il maltrattamento di animali e l’inevitabile distruzione e il deturpamento di bellezze naturali. Inoltre, sono stati eseguiti diversi sequestri penali tra immobili e veicoli, notificate sanzioni amministrative per un totale di 73mila euro. Quest’ultime in minima parte riguardano violazioni sulla pesca, in quanto la maggior parte sono riferite a sanzioni relative alla tutela della salute, in particolare alla tracciabilità e alle norme igienico sanitarie. Un’attività che è stata portata a termine anche grazie alla stretta collaborazione con i volontari della Fipsas, con il parco regionale Delta del Po e del Cabs che hanno collaborato anche per l’attività di contrasto al bracconaggio venatorio. Fondamentale anche la collaborazione ed il supporto tecnico del personale di Arpav, dei servizi veterinari e del servizio igiene alimenti e nutrizione dell’Ulss Polesana di Rovigo con cui sono stati compiuti alcuni controlli.