lunedì 15 marzo 2021

DIRITTI E DOVERI PER VOLONTARTI DI CANILI, RIFUGI E GATTARE IN ZONA ROSSA E ARANCIONE

Roma (15 marxo 2021) Scatta oggi in mezza Italia la zona rossa che riguarda oltre i due terzi della popolazione italiana. Come sempre in questi casi si pensa giustamente a quelli che sono i diritti dei proprietari di cani ed alla mobilità degli stessi. Noi vogliamo qui di seguito rispondere anche alle domande semplici e più diffuse riguardanti i diritti delle volontari e delle gattare che accudiscono le colonie feline. 

POSSONO LE VOLONTARIE ED I VOLONTARI DI CANILI, RIFUGI E GATTILI RAGGIUNGERE IL LUOGO DOVE PRESTANO LA LORO OPERA DI VOLONTARIATO?

Si possono in quanto il volontariato in canile, rifugio e gattile sono considerate già dal primo lockdown come attività necessarie, pertanto basta avere con se l'autocertificazione prevista, e questo vale anche per le zone arancioni, che si può raggiungere dalla propria casa la struttura dove si fa volontariato anche se situata fuori paese. Nel caso fosse possibile (ma non è obbligatoria) meglio avere con se una dichiarazione dell'associazione o del gestore della struttura che attesti la propria prestazione di opera di volontariato.

POSSONO I VOLONTARI E LE VOLONTARIE CHE ACCUDISCONO I CANI RANDAGI O I CANI DI QUARTIERE O ALTRI ANIMALI SELVATICI RAGGIUNGERE LE POSTAZIONI PER PORTARE CIBO AI RANDAGI?

Assolutamente si. Possono recarsi due volte al giorno a portare il cibo ai randagi, ed è consentito loro anche andare a fare la spesa in negozi specializzati per l'acquisto del cibo. Anche in questo caso basta l'autocertificazione specialmente se il luogo non è nel comune di residenza. Se i cani sono curati da un'associazione o da un ente è possibile farsi rilasciare una dichiarazione che attesti la propria opera di volontariato a favore dei randagi.

PUO' UN GENITORE O UN PARENTE RECARSI A CASA DEL FIGLIO, CHE SIA IN COMUNE O FUORI COMUNE PER ACCUDIRE E PORTARE A SPASSO IL CANE DEL PROPRIO CONGIUNTO?

In linea generale no. A meno che dimostra che il figlio o l'evewntuale congiunto è impossibilitato a portarlo fuori perchè al lavoro o ricoverato o impegnato in un altra attività essenziale. lei deve essere in possesso di una autocertificazione dalla quale risulti che si sta muovendo per una questione di importanza vitale. e comunque dimostrare che si sta recando a portare fuori il cane del figlio, indicando sull'autocertificazione il percorso di andata e ritorno.

POSSONO ANDARE LE GATTARE AD ACCUDIRE I MICI DELLE COLONIE E COMUNQUE I GATTI RANDAGI?

Si in quanto anche l'attività delle gattare sia in paese che fuori paese rientra tra le azioni  di necessità che il governo ha ritenuto nelle sue spiegazioni (faq) di specificare. Quindi se una persona è la gattara di riferimento o la delegata di una colonia felina può raggiungere due volte al giorno la colonia per portare cibo ed acqua, lo stesso vale per chi accudisce a titolo volontario le colonie o i gruppi di gatti non censiti o in via di censimento. Anche per loro si consiglia di avere l'autocertificazione specialmente se si va fuori comune e meglio se muniti di tesserino di riconoscimento o di delega se responsabili o delegati della gestione di una colonia felina. Gli stessi hanno il diritto di andare a fare spesa per i mici nei negozi specializzanti tenendo conto che debbono rivolgersi però a quello più vicino alla propria abitazione.