sabato 2 febbraio 2019

CACCIA.IL GOVERNO IMPUGNA LE LIBERALIZZAZIONI DELLA LOMBARDIA

Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Erika Stefani, ha deliberato giovedì sera di impugnare davanti alla Corte Costituzionale la legge della Regione Lombardia n. 17 del 4 dicembre 2018, dal titolo "Legge di revisione normativa e di semplificazione 2018". La motivazione, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, è che per il governo "alcune disposizioni in materia di caccia invadono la competenza esclusiva dello Stato sulla tutela dell'ambiente e dell'ecosistema, in violazione dell'art. 117, secondo comma, lettera s), della Costituzione".
Ong, Regione Lombardia approva norme illegittime. "Il Governo, anche a seguito di un esposto delle associazioni ambientaliste LAC, LIPU, LAV, WWF, ENPA, ha rilevato ben 4 illegittimità in altrettanti articoli in materia di esercizio della caccia" nella legge della Regione Lombardia n.17 del 4 dicembre 2018, "poiché in palese contrasto con la normativa nazionale". Lo scrive in un comunicato la Lega abolizione caccia (Lac). "In particolare - spiega la Lac - sono state violate disposizioni statali relative: alla annotazione non immediata, sul tesserino venatorio regionale, degli animali selvatici appena abbattuti dal cacciatore; alle distanze di rispetto dai luoghi di lavoro e dai fabbricati rurali in caso di utilizzo dei fucili nell'attività venatoria da appostamento; alla esclusività delle opzioni di caccia praticate o da appostamento fisso con richiami vivi o in forma vagante, attività che non può essere svolta in entrambe le modalità da parte del cacciatore; alla misurazione delle distanze di sicurezza degli appostamenti di caccia rispetto ai fabbricati, che vanno calcolate tenendo conto delle distanze lineari, a prescindere dalla morfologia del terreno". Per la LAC "è scandalosa la pratica di legiferare da parte delle Regioni, come la Lombardia, approvando disposizioni che già in partenza si riconoscono come illegittime e in contrasto con i principi di ripartizione delle competenze in materia di gestione e tutela ambientale".