giovedì 6 marzo 2014

CORSE DEI CAVALLI VIRTUALI? COME LE CLANDESTINE

CORSE CAVALLI VIRTUALI? UGUALI A QUELLE CLANDESTINE
LA VICE PRESIDENTE AIDAA CATIA BROZZI

Roma (6 febbraio 2014) – Mancavano solo le corse dei cavalli virtuali, sulle quali si scommette cosi come si scommette su quelle vere, ma con una impressionante sequenza tale da produrre effetti ludopatici sui giocatori piu incalliti. Sono oramai diverse centinaia gli esemplari di video giochi che a vario livello propongono le corse dei cavalli virtuali, sia per giocate singole che di gruppo. Un fenomeno nuovo altamente rischioso e che è oggetto di attenta valutazione da parte di chi si occupa di lotta alla ludopatia, ma anche di chi vive la realtà delle corse reali dei cavalli. In quest'ultimo caso infatti se la diffusione di tale gioco dovesse assumere proporzioni ancora più rilevanti di fatto si arriverebbe a una possibile riduzione delle corse dei cavalli con il rischio reale di aumento di cavalli abbandonati negli ippodromi e di incentivazione della macellazione equina, mentre per quanto riguarda la Ludopatia il rischio di asservimento al gioco potrebbe essere pari a quelli dei malati ludopatici che si giocano fortune alle macchine mangiasoldi. Per questo motivo AIDAA denuncia questo fenomeno della diffusione delle corse virtuali come un fenomeno altamente negativo sia per la sopravvivenza dei cavalli che per l'istigazione ad una nuova forma ludopatica. Proprio oggi a Perugia si è svolto un convegno sulla Ludopatia e i suoi effetti dove era presente la vice presidente di AIDAA Catia Brozzi che proprio attraverso la sua scuderia Unicorno sta utilizzando i cavalli per un progetto di recupero per i ludopatici, e proprio in questo convegno una importante associazione di tutela dei consumatori ha confermato di aver denunciato lo Stato per la diffusione dei giochi mangiasoldi. “La nostra posizione è arcinota- ci dicono Lorenzo Croce presidente AIDAA e Catia Brozzi vice presidente e responsabile settore equidi dell'associazione- noi siamo per incentrare gli sforzi per il miglioramento sul campo delle condizioni di benessere del cavallo, partendo dalla situazione reale e non dai sogni. Oggi le gare ci sono e noi lavoriamo perchè esse si svolgano nella più totale sicurezza per i cavalli, stiamo proponendo anche un progetto all'Unione Europea per incentivare il recupero dei cavalli ai fine carriera sportiva, progetto che sta andando avanti celermente proprio allo scopo di diminuire se non far scomparire la macellazione di molti cavalli, piaga di cui non possiamo negare l'esistenza. Promuovere o sostenere la diffusione delle corse virtuali dei cavalli – concludono Croce e Brozzi- è da sciocchi in quanto noi crediamo che oggi il vero problema sia rilanciare l'ippica garantendo sicurezza per gli animali in gara e un futuro per quelli a fine carriera e non certo promuovendo le corse alternative e virtuali che a nostro avviso sono da paragonare a quelle clandestine con l'effetto ancora peggiore di una nuova stagione di abbandoni per i cavalli sportivi. Cosa che chiunque ami il cavallo spera non si debba ripetere mai piu”.