13 ITALIANI SU DIECIMILA
PRATICANO LA ZOORASTIA (sesso con animali)
ZOORASTIA. IN ITALIA NON E' REATO |
Roma (11 marzo 2014) -
Almeno un milione di siti pornografici dedicati alla diffusione di 25
milioni di link di filmati di sesso con animali, una rete di almeno
una quindicina di locali “riservati” che si trovano nelle zone
del centro nord Italia ed in particolare nelle provincie di
Milano,Varese,Cremona, Parma, Piacenza, Roma,Frosinone e Venezia dove
si pratica la zoorestia e le orge zoorastiche tra adulti consenzienti
e animali (non consenzienti), 13 italiani su diecimila che negli
ultimi cinque anni hanno avuto rapporti sessuali completi o orali con
animali (Cani,capre,cavalli,asini,ma anche maiali e galline solo per
citarne alcuni) con una leggera prevalenza di uomini rispetto alle
donne. Un giro di prostituzione con animali che seppur limitato è
presente prevalentemente nel nord Italia e turismo sessuale di
italiani che amano farlo con donne e animali verso la vicina Svizzera
cosi come più volte dichiarato dalle stesse prostute di oltre
confine. Un giro di affari legati prevalentemente all'industria del
porno che supera abbondantemente i 200 milioni di euro l'anno. Questi
sono i numeri impietosi del dossier AIDAA sulla zoorestia inviato
oggi via posta alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo. 32
pagine di siti ed indirizzi e numeri con le relative fonti per
permettere alla commissione di approfondire ulteriormente la
richiesta di elevare la zoorastia a rango di reato penale in tutta
Europa gia avanzata da AIDAA e discussa in prima istanza dalla stessa
commissione lo scorso 16 settembre 2013. “E' una battaglia che
vede molte persone schierate insieme a noi di AIDAA- ci dice Lorenzo
Croce presidente nazionale di AIDAA- per chiedere che la zoorestia
diventi un reato a livello nazionale ed internazionale. In quella
data fu discussa in contemporanea anche una petizione simile alla
nostra presentata dall'On. Cristiana Muscardini. Ora- conclude Croce-
abbiamo concluso il lavoro di ricerca dati che abbiamo trasmesso alla
commissione sperando che presto questo orrore si trasformi in reato
penale per il quale noi chiediamo la pena della reclusione”.