giovedì 23 gennaio 2014

VENDITA ANIMALI ONLINE. L'EUROPA TIRA IL FRENO?


VENDITA ANIMALI ONLINE. L'EUROPA TIRA IL FRENO?


Roma (23 gennaio 2014) – Un freno alla vendita degli animali online, a rate, a saldo e con il diritto di recesso. Questa la proposta avanzata nei mesi scorsi dall'AIDAA – Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente alla commissione petizioni del Parlamento Europeo che nei giorni scorsi ha risposto all'associazione ritenendo tale argomentazione affrontabile ed ha quindi inviato alla Commissione Europea la proposta di AIDAA al fine di conoscere le valutazioni del governo europeo in materia di vendita di animali online e verificare se i metodi di vendita in realtà non violano i diritti degli animali che vengono trattati alla stregua degli elettrodomestici con la vendita rateale e a saldo e per giunta con rate a partire da 10 euro al mese, ma la cosa più grave secondo gli animalisti di AIDAA è il fatto che con l'applicazione del diritto di recesso verso i cani malati questi vengono restituiti e successivamente abbattuti in violazione delle norme di tutela degli animali sia in base al trattato di Lisbona che in base alla legge nazionale italiana che considera un reato penale l'uccisione di un animale di affezione anche se questo è malato. “Il mercato online degli animali che spesso nasconde anche l'importazione clandestina dei cuccioli in Italia, ma anche in Europa è un fenomeno diffuso- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA e firmatario della proposta alla commissione europea- dai dati che abbiamo a disposizione e che sono parziali, a livello continentale sono circa 6000 i siti online che vendono cuccioli ed animali di affezione ma anche di fattoria con un giro di vendite che supera i tre milioni di animali l'anno con introiti per quasi due miliardi di euro, noi non vogliamo proibire la vendita online di animali- conclude Croce- ma sicuramente necessita di una seria regolamentazione”.
Per info 3478883546-3926552051
allegato il link della proposta AIDAA all'Europa con la lettera di risposta
la proposta originale di AIDAA