venerdì 13 settembre 2013

STORIA DI ALVIN BASSOTTO UN PO CRESCIUTELLO....

STORIA DI ALVIN METICCIO COMPRATO COME BASSOTTO (MA TROPPO ALTO)


Lecco (13 settembre 2013) – Loro erano sicuri di aver comperato un bassotto, il cane ideale per casa loro e per convivere con i bambini, cosi decidono di recarsi da un allevatore che mostra loro un cucciolo di tre mesi di nome ALVIN spacciandolo per un bassotto tedesco il cucciolo piace e viene acquistato al prezzo di 650 euro. Ma passano i giorni e la famiglia pur affezionandosi ad Alvin si rendono conto che qualcosa non funziona infatti il cane cresce un po troppo per essere un bassotto. Da qui i primi sospetti e la decisione della famiglia di Alvin di rivolgersi al tribunale degli animali dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente – AIDAA il cui presidente Lorenzo Croce gira immediatamente il caso all'avvocato Grazia Scarola responsabile del Tribunale degli Animali AIDAA per le provincie di Como-Lecco e Varese. Immediatamente l'avvocato Scarola dopo aver parlato con gli acquirenti di Alvin predispone una perizia sul cane, che viene visionato da un esperto il quale dichiara che Alvin non è un bassotto tedesco ma bensi un “meticcio a tutti gli effetti fatto questo che si riconosce anche dalla sua inusuale altezza”. Da qui si avvia una importante trattativa tra l'acquirente e l'allevatore con la mediazione dell'avvocato del tribunale degli animali di Como. Dopo diversi incontri (e con Alvin che cresceva sempre di piu in altezza) si è trovata la soluzione: Alvin, il bassotto cresciutello, rimane con la sua famiglia adottiva, ma l'allevatore si pente e decide di trovare una soluzione restituendo i soldi avuti per l'acquisto di Alvin evitandosi cosi una denuncia penale per truffa. “E' un importante risultato di mediazione- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- dove a vincere è stato alla fine Alvin bassotto cresciutello che rimane con la sua famiglia che nel frattempo ha imparato ad adorarlo, ma anche una storia a lieto fine per tutti i protagonisti che hanno trovato una mediazione consenziente grazie al lavoro paziente dell'avvocato Grazia Scarola che ringrazio per il suo impegno e la sua professionalità”. Infatti gli acquirenti hanno riavuto i loro soldi, e l'allevatore che ha capito l'errore fatto ha evitato rogne peggiori in tribunale.