NEL 2012 SEVIZIATI ED
UCCISI 87.000 GATTI
Roma (1 Marzo 2013) –
Sono oltre 87.000 i gatti che ogni anno vengono seviziati ed uccisi
per diversi motivi in Italia. Circa tre quarti di questi animali
domestici (di cui in Italia esistono oltre 10 milioni di esemplari, 7
milioni dei quali vivono tra le mura domestiche) trovano la loro
morte per tre specifici motivi: il primo riguarda un numero elevato
di gatti (circa 8.000) prevalentemente di colore nero che vengono
rapiti ed uccisi durante i riti sacrificali, sono sicuramente meno
rispetto ai sessantamila gatti neri uccisi nel periodo a cavallo tra
gli anni ottanta e duemila, ma sicuramente rappresentano ancora un
motivo di apprensione per gli amanti dei gatti. Vi sono poi i gatti
uccisi per l'utilizzo del loro pelo per la realizzazione di interni
di pelliccia (almeno 6.000 solo in Italia e milioni nei paesi del sud
est asiatico). Almeno cinquemila infine vengono ancora uccisi ogni
anno a scopo alimentare, un fenomeno questo tutt'altro che da
sottovalutare diffuso ancora in diverse aree specialmente del nord
Italia. A questi vanno aggiunti almeno diecimila gatti che ogni anno
perdono la vita in incidenti stradali per investimento, circa 2.000
vittime di incidenti domestici dentro la loro stessa casa. Mentre
ogni anno almeno un migliaio di gatti vengono uccisi dai cacciatori
in quanto li scambiano per conigli o animaletti del bosco, infine
sempre secondo i numeri del servizio emergenzamici@libero.it
di AIDAA che ogni anno analizza i dati sui maltrattamenti dei felini,
almeno 2.500 gatti vengono uccisi dopo essere stati seviziati
prevalentemente da giovanissimi aguzzini, fenomeno questo che lo
scorso anno ha avuto punte di crudeltà inaudita specialmente nelle
regioni del sud Italia. Ed infine vale la pena ricordare che circa
15.000 cuccioli di gatto vengono uccisi o abbandonati a morire nei
cassonetti appena dopo la loro nascita.
FONTE DATI ARTICOLO
fonte di stampa e dati raccolti attraverso il servizio emergenzamici@libero.it di AIDAA