la vice presidente catia brozzi ammessa al tavolo ippica del ministero per conto di AIDAA |
AIDAA è stata ammessa al
tavolo di consultazione presso i Ministeri delle finanze e
dell’agricoltura costituiti per affrontare e risolvere i problemi
dell’ippica italiana studiando strategie che permettano ad un
settore attualmente paralizzato di poter ripartire.
Aidaa ribadisce che
la sua presenza è motivata solo dal sostenere l’interesse dei
cavalli che sono i principali protagonisti dell’ippica e quelli che
rischiano di pagare la crisi del settore nel modo più drammatico.
Il settore corse è una realtà storica italiana e mondiale per cui,
consapevole di ciò, Aidaa ritiene importante che un associazione,
che si occupa del benessere del cavallo anche durante la sua attività
sportiva, venga ammessa a tavoli di lavoro dove si cerca di
riqualificar il settore. Il nostro compito specifico, in tale
contesto, sarà quello di chiedere una maggiore divulgazione della
cultura del cavallo sportivo e delle tecniche che ne promuovano il
benessere e il corretto impiego presentando proposte atte a
definire maggiori garanzie per tutti i cavalli riguardo sia alla loro
attività sportiva che ai metodi di allevamento e di addestramento.
Aidaa è fermamente
convinta che il settore ( una volta ottenute le spettanze maturate e
definiti i tempi della loro erogazione al fine di permettere agli
operatori del settore di poter lavorare serenamente) potrà ripartire
e soprattutto tornare a coinvolgere nuovi appassionati solo se un
una profonda cultura del cavallo e del suo benessere entrerà a far
parte del modus operandi di tutti gli addetti ai lavori e di chi
governerà il futuro del’ ippica italiana.
I numeri provenienti
dalle stime del settore che parlano di 15.000 cavalli che rischiano
il macello sono di una gravità assoluta e rendono purtroppo
ragione di fenomeni quali” la carne di cavallo nei tortellini”,
ai quali stiamo assistendo in questi giorni .
Sicuramente lo
spettacolo delle corse, che nei secoli ha fatto vivere grandi
emozioni a tante persone appassionate, non può essere oggi visto
solo come una cosa negativa. Ciò detto Aidaa condanna fatti quali
quelli accaduti ultimamente a Pisa il 17 febbraio dove due cavalli
sono morti in una corsa ad ostacoli. La soluzione però a nostro
avviso non è l’eliminazione delle corse che, come è evidente,
porterebbe a sua volta ad una “mattanza” di animali inviati al
macello, ma piuttosto fare in modo che l’aspetto agonistico della
vita dei cavalli venga gestito tutelandone l’integrità fisica e
mentale attraverso un controllo antidoping più severo e più
rigoroso, una modalità di allenamento più idonea a consentire loro
di affrontare le performance richieste e un miglioramento dei terreni
di pista. Se questo non dovesse accadere la mutata sensibilità nei
confronti degli animali e del loro benessere allontanerebbe
definitivamente il pubblico da questo settore determinando la fine di
un mondo che trascinerebbe con se anche la vita di un numero enorme
di cavalli innocenti. Consapevole di questo Aidaa continuerà a
sedersi ai tavoli di lavoro, portando avanti la sua battaglia per far
si che la relazione tra uomini e cavalli sia sempre più improntata
al rispetto delle necessità sia fisiche che mentali di questi
ultimi pur nella prosecuzione dell’originario ruolo che questo
nostro antico compagno ha svolto per millenni al fianco dell’uomo.