TORNANO LE FARINE ANIMALI PER ALIMENTARE I PESCI
Dal primo giugno tornano le farine animali, le stesse che a partire dal 1986 furono ritenute responsabili del morbo della Mucca Pazza che portò alla morte di 207 persone a causa dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE), morti in Europa dovute al consumo di carne di bovini malati. A scatenare quell'epidemia furono le farine di pecora, un mix di ossa e carne che avevano trasmesso la malattia prima ai bovini e poi agli uomini. Dal 2001 le farine furono bandite, ora dal prossimo 1 giugno torneranno in commercio (al momento solo per cibare i pesci di allevamento) le farine di suino e di pollo, altri milioni di animali che saranno uccisi e trasformati in farina per nutrire i pesci di allevamento. Questo ha deciso la commissione europea nonostante le numerose polemiche, e i numerosi dubbi e timori sollevati proprio dopo la scoperta degli scandali di carne di cavallo camuffata. Il motivo principale del ritorno delle farine (che dal 2014 potranno essere allargate all'alimentazione di farine animali per suini e volatili compresi polli e galline) animali per alimentazione è dovuto principalmente a fattori di natura economica, secondo gli esperti il morbo della mucca pazza sarebbe debellato, ed ogni anno l'unione Europea spende 56 milioni di euro per i test analitici sui vitelli dai quali emerge che solo un vitello su un milione risulta essere positivo alla Bse. Secondo Bruxelles le nuove farine animali saranno prodotte solo con parte di animali destinati anche al consumo umano, come a dire una moltiplicazione di allevamenti intensivi raddoppiando di fatto la necessità di uccidere animali da destinare sia al consumo umano che a quello per la produzione delle farine alimentari, in particolare si prevede un impennata di morte di Suini in quanto in via precauzionale saranno proibite le farine provenienti dai ruminanti. Per la verità alcuni paesi europei quali Germania, Francia e Regno Unito si stanno opponendo alla reintroduzione su larga scala dell'uso delle farine animali a partire dal 2014, l'Italia pare invece essere tra quelli favorevoli. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ribadendo la sua contrarietà alla reintroduzione delle farine animali nell'alimentazione degli stessi animali sia per l'aumento forzato dell'allevamento intensivo di maiali e polli destinati alla produzione di farine animali con tutto quello che questo comporta sia in termine di olocausto animale, sia anche per quanto riguarda l'utilizzo di risorse quali l'acqua necessaria per gli allevamenti intensivi con costi proibitivi sotto l'aspetto ambientale. AIDAA invita tutte le associazioni animaliste a fare un fronte comune contro questo ritorno delle farine per l'alimentazione animale. "E' giusto che si pensi al benessere degli animali di affezione, ma - ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ci aspettiamo anche un impegno etico anche da parte di di chi come l'onorevole Brambilla dice di amare gli animali per contrastare la reintroduzione delle farine animali per alimentare da subito i pesci di allevamento. Su partite come queste si vede il vero impegno a tutela degli animali e non solo attraverso le campagne di immagine che danno visibilità ma costano poco a livello di impegno. Noi- conclude Croce- sulle farine animali ci batteremo a tutti i livelli perchè non vengano utilizzate, gli altri decidano e lo dicano, da che parte stare".
Dal primo giugno tornano le farine animali, le stesse che a partire dal 1986 furono ritenute responsabili del morbo della Mucca Pazza che portò alla morte di 207 persone a causa dell'encefalopatia spongiforme bovina (BSE), morti in Europa dovute al consumo di carne di bovini malati. A scatenare quell'epidemia furono le farine di pecora, un mix di ossa e carne che avevano trasmesso la malattia prima ai bovini e poi agli uomini. Dal 2001 le farine furono bandite, ora dal prossimo 1 giugno torneranno in commercio (al momento solo per cibare i pesci di allevamento) le farine di suino e di pollo, altri milioni di animali che saranno uccisi e trasformati in farina per nutrire i pesci di allevamento. Questo ha deciso la commissione europea nonostante le numerose polemiche, e i numerosi dubbi e timori sollevati proprio dopo la scoperta degli scandali di carne di cavallo camuffata. Il motivo principale del ritorno delle farine (che dal 2014 potranno essere allargate all'alimentazione di farine animali per suini e volatili compresi polli e galline) animali per alimentazione è dovuto principalmente a fattori di natura economica, secondo gli esperti il morbo della mucca pazza sarebbe debellato, ed ogni anno l'unione Europea spende 56 milioni di euro per i test analitici sui vitelli dai quali emerge che solo un vitello su un milione risulta essere positivo alla Bse. Secondo Bruxelles le nuove farine animali saranno prodotte solo con parte di animali destinati anche al consumo umano, come a dire una moltiplicazione di allevamenti intensivi raddoppiando di fatto la necessità di uccidere animali da destinare sia al consumo umano che a quello per la produzione delle farine alimentari, in particolare si prevede un impennata di morte di Suini in quanto in via precauzionale saranno proibite le farine provenienti dai ruminanti. Per la verità alcuni paesi europei quali Germania, Francia e Regno Unito si stanno opponendo alla reintroduzione su larga scala dell'uso delle farine animali a partire dal 2014, l'Italia pare invece essere tra quelli favorevoli. L'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente ribadendo la sua contrarietà alla reintroduzione delle farine animali nell'alimentazione degli stessi animali sia per l'aumento forzato dell'allevamento intensivo di maiali e polli destinati alla produzione di farine animali con tutto quello che questo comporta sia in termine di olocausto animale, sia anche per quanto riguarda l'utilizzo di risorse quali l'acqua necessaria per gli allevamenti intensivi con costi proibitivi sotto l'aspetto ambientale. AIDAA invita tutte le associazioni animaliste a fare un fronte comune contro questo ritorno delle farine per l'alimentazione animale. "E' giusto che si pensi al benessere degli animali di affezione, ma - ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ci aspettiamo anche un impegno etico anche da parte di di chi come l'onorevole Brambilla dice di amare gli animali per contrastare la reintroduzione delle farine animali per alimentare da subito i pesci di allevamento. Su partite come queste si vede il vero impegno a tutela degli animali e non solo attraverso le campagne di immagine che danno visibilità ma costano poco a livello di impegno. Noi- conclude Croce- sulle farine animali ci batteremo a tutti i livelli perchè non vengano utilizzate, gli altri decidano e lo dicano, da che parte stare".