martedì 29 gennaio 2013

L'INVOLUZIONE UMANA, ANCORA ANIMALI NELLO SPAZIO


Sono trascorsi 56 anni dal lancio nello spazio della cagnetta Laika, ma, nella nostra modernissima e civilissima era, assistiamo all’ennesimo episodio di “tortura” legalizzata a carico degli animali.
Dopo Laika, uno scimpanzè, e poi due gatti finendo anche con i ragni, cambia la forma ma non la crudele sostanza perpetrata su queste vite.
L’Iran  lancia una scimmietta cavia nello spazio a 120km di altezza , gesto inutile, anacronistico e dai risultati inattendibili.
A differenza dei suoi predecessori, la povera creatura, una scimmietta, è sopravvissuta alla “prova generale” per un lancio di astronauti iraniani  , ovviamente la cavia prescelta è solo un animale, a chi interessa se fosse in grado di provare emozioni quali la paura, il terrore, l’angoscia, così come si evince dai suoi occhi, a chi importa se il sadico viaggio le avrebbe causato la morte, tanto è solo una cavia, l’ennesima fra le mani dell’uomo che nulla ha di umano.
Com’è possibile credere che la risposta fisiologica ad un lancio nello spazio di un animale sia la medesima per l’essere umano? E’ lo stesso discorso affrontato sulla sperimentazione animale, la falsa scienza. Tutti risultati inattendibili e frutto di prolungata sofferenza con effetti mortali.
Costretta in una cella di contenimento , completamente bloccata nei movimenti, la scimmietta comunica attraverso la mimica facciale una profonda sofferenza.
La cattiva informazione e gli imput forniti dai mezzi mediatici si oppongono alla cultura della trasparenza e al senso di moralità , fuorviando l’utenza e abituandola a considerare lecito e necessario l’utilizzo di animali come atto fondamentale di sofferenza per il bene dell’umanità.
Noi riteniamo che qualsiasi azione diretta o indiretta che provochi sofferenza e patimento sia un crimine contro la Vita e nulla è così alto e nobile da giustificarne il gesto.