INTOLLERABILE. 1 MILIONE
DI CACCHE DEI CANI SUI MARCIAPIEDI OGNI GIORNO.
Roma (23 gennaio 2013) –
Quello delle cacche dei cani lasciate sui marciapiedi delle strade, o
nei parchi pubblici o nei giardini privati e non raccolti dai
proprietari degli animali sono un fenomeno, azi un disagio sociale
assolutamente diffuso frutto della maleducazione dei proprietari
degli animali che infischiandosene delle leggi e dei regolamenti di
polizia che “obbligano a raccogliere negli appositi sacchettini le
deiezioni dei cani” inondano le strade ed i marciapiedi delle
grandi città, ma anche molti parchi pubblici dove oltre ai cani
giocano anche i bambini e gli stessi giardini condominiali con circa
un milione di cacche ogni giorno che non vengono raccolte.
L'associazione italiana difesa animali ed ambiente – aidaa che da
anni si batte per la tutela degli animali, accompagnando ad essa
anche la battaglia per la buona educazione dei padroni che spesso sta
alla base della cattiva convivenza tra uomo e animale denuncia questa
situazione e chiede che i comuni oltre ad emettere sanzioni pesanti
contro coloro che non raccolgono le deiezioni dei cani dai
marciapiedi, introducano la figura dell'ausiliario del cane, che cosi
come avviene per chi parcheggia fuori posto la propria autovettura
possa multare coloro i quali non raccolgono le feci del proprio cane,
AIDAA chiede anche che il ricavato delle sanzioni sia utilizzato per
incentivare le politiche di tutela degli animali ed in particolare
per finanziare canili, gattili e le campagne di sterilizzazione dei
randagi. “Occorre che la gente denunci gli sporcaccioni- ci dice
Lorenzo Croce presidente di AIDAA- per colpa loro infatti spesso ad
andarci di mezzo sono tutti i proprietari dei cani, raccogliere le
cacche è un dovere civico oltre che un atto di buona educazione. Noi
– conclude Croce- chiediamo ai comuni l'istituzione degli ausiliari
dei cani, che abbiamo lo scopo di individuare e adeguatamente
sanzionare questi sporcaccioni con multe salate. Chi ama gli animali
deve essere più rispettoso di altri anche delle persone che vivono
nella stessa casa, nello stesso condominio e nella stessa città”.