“BRUCIA-PELO” GIORNATA DI RACCOLTA
E SMALTIMENTO DELLE PELLICCE
il manifesto dell'iniziativa "brucia-pelo 2013" promossa da AIDAA |
Roma (18 gennaio 2013) –
Disfarsi della pelliccia, dei colli di pelliccia, dei cappelli e di
tutto quanto contiene pelo vero, frutto dell'uccisione di animali
come gesto etico e anche di liberazione personale questo è il
significato dell'operazione “Brucia-pelo” proposta da AIDAA e che
si svolgerà il prossimo 4 marzo nelle piazze di una cinquantina di
città italiane dove saranno allestiti dei gazebo e dei banchetti e
dove volontari dell'associazione italiana difesa animali ed ambiente
raccoglieranno le pellicce, i colli, i guanti, i cappelli, dove
insomma ciascun cittadino con un atto di etica senza precedenti potrà
disfarsi, anzi liberarsi del “pelo superfluo”, togliendo dai
propri armadi le pelliccie e2228518 i suoi derivati che grondano
ancora del sangue degli animali uccisi per la loro produzione. Le
pellicce raccolte verranno poi bruciate in un grande falò.
“L'iniziativa Brucia-pelo inaugura la nuova stagione di impegno
diretto di AIDAA contro le pratiche che vedono nella sofferenza e
nella morte degli animali il loro moto iniziale- ci dice Lorenzo
Croce presidente nazionale di AIDAA- in Italia sono presenti oltre 90
milioni di capi in pelliccia di diversa fattura che vanno dalle
pellicce vere e proprie fino alle migliaia di cappelli, interni di
giubbotti e guanti fatti spesso con pellicce di gatti ed altri
animali, e comunque questi capi sono frutto del sangue e della morte
di almeno 1,5 miliardi di animali che vanno dalle volpi, fino ai
visoni di allevamento passando per tutta la casistica degli animali
da pelliccia. Questo scempio deve terminare- conclude Croce- da qui
la decisione di dedicare una giornata alla raccolta ed allo
smaltimento delle pellicce, in un iniziativa che vogliamo ripetere di
anno in anno. Per quest'anno speriamo di poter mandare al rogo almeno
20.000 capi in pelliccia per dare un piccolo ma concreto segnale che
gli italiani sono contro il massacro degli animali e che si rifiutano
di indossare gli avanzi dei loro cadaveri”.
Per info ed adesioni
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