È allarme nell’area del Garda-Baldo, dove una o più mani seminano morte tra gli animali. Dopo il caso dei bocconi avvelenati a Lumini, a San Zeno di Montagna, con quattro cani e tre gatti morti, e ad Affi, con un cane e una volpe deceduti, ora è la volta di Garda.Bocconi che qui, fortunatamente, sono stati trovati e rimossi prima che qualche animale potesse cibarsene e morire. Il fatto risale a fine agosto ma se ne è parlato solo ora, dopo la notizia di altri bocconi avvelenati rinvenuti in altri comuni.
Dopo una segnalazione fatta alla polizia locale della zona, sono state recuperate quattro esche in località Beati che si sarebbero potute rivelare letali per gli animali selvatici e d'affezione.
Pericolo per gli animali
«Abbiamo recuperato quattro fette di carne macinata nelle quali era stata sparsa della polvere bianca», racconta il comandante della polizia locale di Garda, Ferdinando Pezzo. «Le abbiamo mandate all’Istituto zooprofilattico per le analisi, ma ci è stato già detto che sarebbero state pericolose per gli animali che le avessero mangiate». Non erano stati segnalati avvelenamenti riconducibili alla zona, ma la preoccupazione era rimasta alta nei giorni seguenti e lo è tuttora.
La questione tocca la sensibilità di tutti, anche quella degli amministratori che si trovano davanti a questa situazione, che definiscono incomprensibile. «Non capisco cosa possa spingere una persona a fare un gesto simile», afferma il sindaco di Garda, Davide Bendinelli.
«Si tratta di un’azione ingiustificabile». Da domenica mattina, quando il Comune di Affi ha diramato l’avviso di «Pericolo bocconi avvelenati» nella zona della Cantarelle dopo la morte del cane di un cacciatore e di una volpe, la questione è tornata attuale.
C'è chi sostiene che altri cani siano stati avvelenati nella zona, nelle settimane precedenti e chi, come già riportato dal quotidiano L'Arena, ha denunciato e mostrato la foto del proprio cane morto dopo aver mangiato una di queste esche. Com’è accaduto, appunto, in località Lumini, a San Zeno di Montagna quasi un mese fa, il 31 agosto per l'esattezza.
Liquido antigelo
In quell’occasione a piangere la scomparsa di Sandi, un pastore australiano che aveva inghiottito un boccone intriso di liquido antigelo, era stata l’assessora al turismo del comune di Brenzone, Lorena Pinamonte. Ma Sandi non sarebbe l'unica vittima di quella zona.
Ai Lumini ci sono stati quattro cani e tre gatti avvelenati. E per tornare ad Affi, sono stati segnalati altri due cani morti. Una risposta al motivo del gesto oggi non c'è, solo ipotesi sulla causa che spinge ignoti a lasciare bocconi avvelenati.
Un gesto che, va ricordato, è considerato un reato e che viene quindi punito penalmente. Inoltre, come ha ricordato il comandante Pezzo in questi giorni: «E un comportamento vile e pericoloso, che può avere conseguenze molto gravi».