I cani antibomba potrebbero essere utilizzati per rilevare le persone positive al coronavirus. È quanto risulta da uno studio della Facoltà di Veterinaria dell'Università di Hannover condotto su otto cani antibomba dell'esercito tedesco. Gli animali, messi a contatto con oltre mille campioni di muco e saliva (chimicamente resi innocui) di persone infette e non infette sono stati in grado di distinguere se le secrezioni appartenessero a individui positivi o meno nel 94% complessivo dei casi. Nel dettaglio, i campioni infetti sono stati distinti nell'84% dei casi e quelli non infetti nel 96% dei casi.
"Riteniamo che ciò funzioni perché i processi metabolici nel corpo di un malato mutano completamente e crediamo che i cani siano in grado di avvertire l'odore specifico dei cambiamenti metabolici che avvengono in questi pazienti", ha spiegato la professoressa Maren von Kockritz-Blickwede, specialista in biochimica delle infezioni.
"Quello che deve essere molto chiaro è che questo è solo uno studio pilota" ha spiegato Holger Volk, presidente del dipartimento di medicina dei piccoli animali dell'ateneo, "c'è molto potenziale per portare questa ricerca avanti e utilizzare i cani sul campo". In particolare, animali in grado di rilevare l'infezione con l'olfatto potrebbero rivelarsi utilissimi in Paesi con accesso limitato ai test diagnostici.
fonte agenzia agi