Roma (4 Agosto 2016) - Non solo rifiuti. No, infatti Roma in questi giorni, specialmente nelle zone periferiche è tappezzata anche di manifestini e locandine con foto di gatti di proprietà scomparsi. Sono circa 1.200 i gatti della capitale e della prima cerchia periferica di cui si sono perse le tracce dal mese di maggio ad oggi, un numero importante anche per una città immensa come Roma dove i gatti sono molte migliaia. Ora iniziano a sorgere i primi dubbi sul fatto che non si tratti solo di semplici smattimenti, o di gatti uccisi sotto le auto o allontanati da casa in cerca di avventure tra i rifiuti, ma che dietro a questa montagna di smarrimenti vi sia altro, questa volta niente riti sacrificali o altre diavolerie che spesso hanno accompagnato i nostri allarmi sparizione gatti, ma il problema di avvelenamenti dovuti alle derattizzazioni fai da te che in questi mesi hanno preso piedi a Roma per combattere il fenomeno della calata dei topi in città dovuto all'imponente presenza di spazzatura non raccolta. "Purtroppo il fenomeno della sporcizia per le vie di Roma ha creato una serie di problemi a catena compreso quello della calata dei topi nel centro cittadino e nei municipi periferici della capitale- ci dice Lorenzo Croce presidente nazionale di AIDAA- e di conseguenza una serie di derattizzazioni assolutamente fai da te che hanno prodotto si una riduzione del numero dei topi ma potrebbero essere anche la causa della morte di molti gatti che a loro volta possono aver mangiato il topi avvelenati oppure semplicemente aver assunto loro stessi i bocconi avvelenati. Il mio augurio al sindaco Raggi- conclude Croce- è quello di risolvere in fretta il problema dei rifiuti, ma il mio invito è quello di invitare la gente a non spargere veleno che oltre che essere dannoso per i topi lo è anche per molte altre specie di animali gatti randagi o di proprietà e uccelli in testa".
gatto avvelenato - immagine di repertorio - |