CON LA CRISI 5 MILIONI DI ANIMALI
DOMESTICI A RISCHIO ABBANDONO
Roma (9 gennaio 2013) –
Secondo diverse statistiche e secondo i dati di associazioni
assolutamente attendibili quali coldiretti nel corso del 2013 il 48%
delle famiglie italiane vedrà recedere ancora il proprio tenore di
vita medio, sia a causa della crisi, che dell'aumento delle tasse. Si
tratta di un dato preoccupante che riguarda anche le famiglie che
possiedono animali. In Italia sono circa 20 milioni gli animali
domestici posseduti dalle famiglie (cani,gatti,conigli, criceti,
piccoli roditori, tartarughe di terra e d'acqua ed altri ad
esclusione di pesci ed uccelli domestici, altrimenti la cifra
salirebbe a 70 milioni di esemplari) e per almeno 5 milioni di loro
lo spettro dell'abbandono a causa della impossibilità a mantenerli è
una realtà. In particolare l'attenzione è focalizzata sui cani per
i quali si prevede già dai prossimi mesi un sensibile aumento degli
abbandoni con un incremento di circa il 25% rispetto ai dati non gia
positivi del 2012 con un forte aumento di cani direttamente in
canile, meno controllabili ma sicuramente in aumento anche gli
abbandoni di gatti, piccoli roditori e conigli. AIDAA lancia dunque
un appello alle case produttrici di cibo e mangimi, ma anche ai
veterinari e a tutti coloro che in qualche modo si occupano di
animali a pagamento perchè riducano i prezzi e gli onorari di almeno
il 10%, allo stesso modo AIDAA lancia un'appello al nuovo Governo ed
al nuovo Parlamento perchè tra i primi atti metta sul tappeto cinque
milioni di euro sia per un piano di sterilizzazione, sia per un piano
di sostegno alla gestione di canili e rifugi che sono oramai allo
stremo anche a causa del fatto che i comuni non pagano. “Capisco
che in un momento dove ci sono famiglie che non riescono a tirare a
fine mese e bambini che non si nutrono a dovere parlare di animali
può sembrare per molti superfluo o eccessivo, ma anche loro fanno
parte della nostra vita e delle nostre famiglie- ci dice Lorenzo
Croce presidente nazionale di AIDAA- e il rischio che tre milioni di
loro possano finire sulle strade è dietro l'angolo, occorre uno
sforzo non solo da parte delle famiglie che li possiedono, ma anche
di chi produce il cibo, da parte dei veterinari, uno sforzo congiunto
ad abbassare i prezzi e dello stato che deve abbassare l'IVA e
mettere sul piatto almeno 5 milioni di euro subito a sostegno dei
canili e gattili. Già- conclude Croce- dobbiamo sopportare la
scelleratezza dell'introduzione delle spese veterinarie nel
redditometro, chiediamo a tutti uno sforzo congiunto per garantire
anche in momenti di difficoltà come questo e quelli che veranno un
tenore di vita adeguato non solo agli uomini ma anche ai nostri amici
pelosi”