martedì 25 marzo 2025

NEL PARCO D'ABRUZZO LAZIO E MOLISE SONO NATI ALMENO 10 ORSACCHIOTTI MARSICANI

 Il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM) ha reso noti i dati relativi al monitoraggio delle femmine di orso bruno marsicano con cuccioli per l'anno 2024, mostrando risultati incoraggianti per questa specie simbolo dell'Appennino centrale. Sono state registrate almeno 5 unità riproduttive con un totale di 10 cuccioli, dei quali 9 hanno superato la stagione autunnale.

 

Metodologia di Monitoraggio

La "conta cumulativa delle unità familiari di orso bruno marsicano" è un'attività fondamentale svolta annualmente dal PNALM, in collaborazione con Guardiaparco, Carabinieri Forestali e volontari del Servizio Civile. Questo monitoraggio, attivo dal 2006, segue un protocollo standardizzato che prevede diverse tecniche:

  • Osservazioni con monocoli da postazioni multiple tra agosto e settembre.

  • Osservazioni mirate durante l'anno.

  • Monitoraggio con fototrappole da maggio a settembre.

  • Raccolta e verifica di segnalazioni esterne durante tutto l'anno.

I dati raccolti vengono analizzati nei primi mesi dell'anno successivo dal personale del Servizio Scientifico del Parco, utilizzando metodi che minimizzano il rischio di doppi conteggi, garantendo così stime accurate della produttività della popolazione di orso bruno marsicano nel PNALM e nella sua Area Contigua. ​

Il monitoraggio costante della popolazione di orso bruno marsicano fornisce informazioni preziose sull'andamento demografico della specie, permettendo l'adozione di misure di conservazione mirate ed efficaci. Il PNALM, insieme ad altre aree protette e istituzioni, continuerà a dedicare risorse e attenzione a queste attività, con l'obiettivo di garantire un futuro prospero per questa specie unica.

 

Avvistamenti Fuori dal Parco

Oltre ai dati interni al PNALM, sono state segnalate due femmine con due cuccioli ciascuna al di fuori del Parco, nella Riserva Naturale Regionale Monte Genzana e Alto Gizio e nei comuni di Roccaraso e Rivisondoli. Di questi quattro cuccioli, tre hanno superato l'inverno, suggerendo una possibile espansione dell'areale della specie.