In valle dei Laghi la consultazione popolare sui grandi carnivori ha partorito il solito risultato bulgaro, con il 97,31 % dei votanti schierati contro Life Ursus e solo 93 «bastian contrari» (il 2,69 %) andati a votare a favore dell’orso. Stavolta però non si può parlare di plebiscito. L’affluenza si è fermata al 35 %. Il dato più basso finora in Trentino, dopo il 63 % di fine ottobre in val di Sole, il 45% di dicembre in val di Non e il 42% di gennaio in Paganella. Segno, probabilmente, che il tema diventa meno caldo man mano che ci si allontana, nello spazio, da Caldes, e, nel tempo, dalla tragedia del 5 aprile 2023.
«Il vero nemico è l'astensione»
Tutti sapevano che la vittoria sarebbe stata netta, e che proprio sulla partecipazione si sarebbe consumata la vera battaglia. «Ci sarà una piccola percentuale di no, ma non mi spaventa. Il vero nemico è l’astensione», ha confidato a urne ancora aperte una volontaria di «Orsi e Lupi Valle Laghi», il gruppo spontaneo che ha chiesto e ottenuto il voto. Già domenica, alla chiusura dei seggi, la percentuale dell’affluenza è rimbalzata di cellulare in cellulare. Lo spoglio, ieri mattina, 17 marzo, nel foyer del teatro di Vezzano, ha solo confermato quanto si sapeva. Le operazioni sono cominciate alle 9 in seduta pubblica (a un certo punto ha fatto capolino anche il consigliere provinciale Walter Kaswalder, pure lui no-orso, che stava andando a Riva per delle commissioni, e si è fermato a vedere che aria tirava). I risultati definitivi sono arrivati solo alle 12.26.