Grande cattiveria e crudeltà. Solo così si può commentare l’atroce morte di Picci, il gatto ritrovato nel pomeriggio di domenica 9 marzo a San Tomaso a Bonavigo, in prossimità della pista ciclabile. A scoprire che l’animale ucciso era il loro amato micio sono stati i proprietari, dopo che i volontari della sezione di Legnago e Bassa veronese della Lega nazionale per la difesa del cane avevano pubblicato le foto sui social proprio per ritrovare i suoi padroni. Il gatto bianco, maschio e adulto, con gli occhi azzurri e la coda mozzata, era sparito da casa da un paio di giorni, ma nessuno immaginava che potesse avere fatto questa terribile fine.
Picci, infatti, era stato recuperato dai volontari dell'associazione, accorsi nella località in riva all’Adige a seguito di una segnalazione arrivata da una signora che domenica pomeriggio, portando a spasso il cane sull'argine, aveva visto il corpo della povera bestiola.
Catturato e ucciso
«È stata una scena straziante», ricordano le volontarie. Il gatto aveva attaccata alla zampa una corda in nylon con nodo scorsoio. «Il tipo di nodo ci ha fatto subito pensare che fosse stato catturato con un cappio e successivamente ucciso con una botta sul muso», aggiungono. Il micio, infatti, aveva il naso insanguinato e un occhietto chiuso in prossimità della botta. Le volontarie ipotizzano che sia stato catturato e tendono invece ad escludere che abbia messo casualmente la zampina sul cappio. «Vicino all'animale abbiamo trovato elementi che fanno pensare alla cattura», proseguono.