mercoledì 14 ottobre 2015

QUEL PRETE HA TROPPI FUCILI. AIDAA SCRIVE AL PAPA

DON LUCIANO. AIDAA SCRIVE AL PAPA: QUEL PRETE HA TROPPE ARMI
DON LUCIANO. OTTO FUCILI IN CANONICA

Milano (14 ottobre 2015) – “Quel prete ha troppe armi”, con queste parole il presidente di AIDAA Lorenzo Croce ha iniziato la lettera anticipata via telefax questa sera a Papa Francesco. Il presidente di AIDAA torna sulla vicenda del prete cacciatore Don Luciano Bardesogno che però possiede anche un vero e proprio arsenale di 8 fucili che tiene nella casa parroccchiale di Lusignè in Piemonte. AIDAA chiede al Papa di intervenire per far recedere don Bardesogno dal suo bisogno di cacciare che secondo quanto scrive Croce va contro l'insegnamento di san Francesco. “Uccidere per il gusto di uccidere- conclude Croce- non credo sia una buona pratica cristiana”.


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AL SANTO PADRE
PAPA FRANCESCO
SANTA SEDE
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Santità,
quel prete ha troppi fucili e li ha posizionati di fianco all'inginocchiatoio dove prega nella sua stanza da letto, otto fucili tutti regolari ma che certo non danno l'idea del parroco portatore di pace, se poi aggiungiamo che questo parroco terminata la celebrazione della Santa Messa prende in spalla il fucile e va a caccia mi pare davvero troppo.
Sto parlando di don Luciano Bardesono parroco di Ozegna e Lusignè nella diocesi di Ivrea che ho incontrato nella sua casa e che con ammirazione mi ha mostrato la sua armeria.
Appare evidente il contrasto tra la misericordia cristiana, il messaggio di amore per la natura di San Francesco e un parroco che si vanta con i giornali e le televisioni di essere cacciatore da 50 anni.
Ho scritto anche al vescovo di Ivrea che al momento non mi ha risposto, ma le chiedo santo Padre un intervento diretto perchè don Luciano, persona tra l'altro anche simpatica se presa fuori dall'ambito della caccia, receda da questo scandalo.
Uccidere per il gusto di uccidere non credo sia una buona pratica cristiana.
Cordiali Saluti


Lorenzo Croce




Milano 14 ottobre 2015




LA LETTERA E LA RICEVUTA DI RITORNO DEL FAX INVIATO AL PAPA