Quella che sto per raccontarvi è una storia che se non avessi sentito con le mie orecchie riterrei una barzelletta. Ma vi giuro cosi l'ho sentita e cosi ve la riporto.
Marcello, un milanese di 56 anni sostiene di essere stato condannato dal tribunale di Milano per il reato di maltrattamento e morte di animali (544 ter) a un anno di carcere, due anni di interdizione dai pubblici uffici e all'obbligo di essere inserito in black list per cinque anni.
La condanna secondo quanto questo signore va dicendo risalirebbe allo scorso mese di luglio e si rifarebbe alla denuncia di una vicina (di cui non si conosce il nome) alla quale Marcello avrebbe ucciso a bastonate il cane nel 2013.
Vero o non vero secondo il nostro maltrattatore lui sarebbe stato condannato (ma non fornisce ne il nome del legale che lo avrebbe difeso ne la sentenza, ne il numero della sezione del tribunale di Milano dove sarebbe avvenuto il processo) e di questa condanna se ne fa un vanto tra gli amici.
Ad alcuni sono sorti dei dubbi,in quanto figurarsi se uno condannato per maltrattamento per animali non sarebbe innanzitutto finito sui giornali, almeno come notizia di gossip estivo, e poi e questa è la vera assurdità che vuol dire essere "messo in black list?" in quanto la black list non è uno strumento legalmente riconosciuto.
Qualcuno senza troppi scrupoli si è infine informato in procura la risposta è stata che non solo non è stato celebrato alcun processo, ma che a carico del nostro non ci sono carichi pendenti ne avvisi di garanzia.
Insomma un pallista tanto per farsi vedere. E a quanto ci dicono purtroppo non è nemmeno l'unico.
Lorenzo Croce