domenica 10 maggio 2015

DOSSIER: AL PARRELLI AMMAZZATI CIRCA 7.000 CANI

ROMA. IN 20 ANNI UCCISI 7.000 CANI AL PARRELLI
IL CANCELLO DELLA MORTE



Roma (10 maggio 2015) Cuccioli uccisi e poi bruciati come legna da ardere, cani ammazzati e seppelliti sotto il pavimento, migliaia di cani di cui si sono perse le tracce e che sicuramente sono morti di stenti in quanto alimentati a pane ed acqua. Non stiamo parlando di un appendice per animali di un lager staliniano, ma parliamo del rifugio Parrelli che si trova nel cuore di Roma e che ora pare alla fine dei suoi giorni se cosi come ci ha comunicato il comune di Roma nei prossimi giorni verrà revocata l'autorizzazione sanitaria ad ospitare altri cani. Se l'autorizzazione verrà revocata come tutti gli amanti degli animali di buon senso si auspicano, questo vorrà dire la fine della corsa per quel lager canino nel cuore della capitale italiane. Venti anni di denunce, di soprusi, di speranze sempre andate deluse a causa di non ben chiarite collusioni che hanno permesso per anni alla signora Giuseppina Lacerenza Parrelli (la versione umana della strega cattiva) titolare del rifugio di fare il bello ed il cattivo tempo con i cani che venivano uccisi, bruciati vivi o che morivano di freddo e stenti. Dopo decine di denunce, comprese molte di AIDAA che presentò un dossier alla procura della Repubblica, ora siamo al dunque. Il Parrelli presto potrebbe essere solo un brutto ricordo. Ma all' ASSOCIAZIONE ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA questo non basta, infatti il presidente nazionale Lorenzo Croce tra i primi a firmare le denunce contro il canile lager presenterà un esposto alla procura di Roma per scoprire di quali connivenze ha potuto godere questa donna che in venti anni è colpevole della morte accertata di almeno 7.000 cani entrati nella sua struttura e mai più usciti. “La Lacerenza e i suoi complici hanno sulla coscienza almeno 7000 cani assassinati in venti anni- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- per questo vogliamo sapere chi ha permesso che tutto questo avvenisse senza muovere un dito per bloccare questa strage durata decenni, noi abbiamo i dati degli ultimi venti anni, ma non sappiamo cosa sia successo prima. Ma sopratutto – conclude Croce- vogliamo sapere davvero cosa si nascondeva dietro il paravento di quel rifugio-lagher, perchè li non vi erano solo attività legate al canile,ma molto altro sul quale si deve fare chiarezza una volta per tutte”.