Probabilmente c’è un’unica mano criminale dietro le tre uccisioni di orsi avvenute in valle di Non. Gli animali morti sono stati ritrovati nel marzo dell’anno scorso, un anno più tardi e infine nell’ottobre scorso.
Lo spiega l’ufficio orso della Provincia, nel bollettino mensile pubblicato nel sito dedicato al progetto Life Ursus.
In sostanza, gli esperti provinciali spiegano che l’Istituto zooprofilattico delle tre Venezie ha certificato che anche il terzo plantigrado rinvenuto senza vita (il 12 ottobre 2016) è stato avvelenato con Endosulfan, pesticida che nell’Unione europea è bandito da quattro anni.
In precedenza anche qui era utilizzato in agricoltura.
Si può ipotizzare, dunque, che a disseminare sul territorio esche avvelenate ai danni della fauna selvatica siano soggetti che da tempo detenevano questo insetticida e acaricida.
Questo nuovo riscontro introduce elementi utili agli investigatori che stanno cercando di individuare il responsabile dell’atto criminoso.
E' caccia aperta ai criminali.