MAC
MAHON. LA DITTA “MAFIOSA” E' SPARITA DAL CARTELLO DEI LAVORI
Milano
(19 Agosto 2015) – Quasi certamente la ditta “in odore di mafia”
non eseguirà alcun lavoro nell'appalto del cantiere di Via Mac Mahon
dove ATM sta procedendo al rifacimento dei binari della linea del
tram. Già da alcuni giorni il nome dell'azienda a cui erano stati
affidati i lavori di ripristino stradale era scomparso dalla
cartellonistica ufficiale del cantiere in piazza Diocleziano, ed ora
a pochi giorni dall'incontro con il prefetto previsto per il prossimo
25 agosto, richiesto dal comitato in seguito alla presentazione di un
esposto per la gestione dei lavori proprio in questo cantiere dove
nei giorni scorsi sono stati abbattuti 29 dei 110 olmi presenti nel
tratto tra Piazza Diocleziano e Viale Monteceneri, pare certo che
l'azienda in questione sia stata esonerata dal compiere i lavori per
i quali era stata incaricata, essendo stata la stessa azienda con
sede in Valtellina già due volte sospesa dal prefetto di Milano per
altri appalti per lavori legati ad expo in quanto sospettata di
infiltrazione mafiosa. Ma non è tutto, infatti domattina i
componenti del comitato che sono giunti al diciottesimo giorno di
presidio si riuniranno in piazza Diocleziano per discutere del futuro
del presidio stesso in vista dell'inizio di sollevamento dei vecchi
binari e conseguente escavazione delle radici cosi come previsto dal
cronoprogramma dei lavori. “Ci pare ovvio continuare a presidiare
proprio durante i lavori di escavazione delle radici e del successivo
taglio di una piccola parte di esse- ci dice Lorenzo Croce presidente
di AIDAA e portavoce del comitato- chiederemo di poter seguire da
vicino l'evolversi dei lavori stessi con una presenza qualificata di
nostri esperti in cantiere, ma comunque sia vigileremo e saremo
presenti fino alla fine dei lavori a costo di affittare dei balconi
su dove andare per osservare dall'alto l'evolversi del cantiere visto
che i signori di ATM hanno visto bene di nascondere tutto da una rete
protettiva ma noi non cediamo di sicuro. E dal prefetto- conclude
Croce- faremo presente non solo la questione dell'azienda mafiosa già
segnalata nell'esposto ma tutte le altre incongruenze emerse che ci
hanno portato a presentare anche un esposto alla magistratura
ordinaria”.