CANI SPAGNOLI: I MENO ABBANDONATI (MA VA BENE ANCHE PER GLI ALTRI)
Abbiamo seguito per tre mesi gli annunci dei cani adottati nei canili , attraverso le staffette ed in Spagna e poi smarriti, o scappati o restituiti ai canili apparsi in rete (sia attraverso le segnalazioni via mail che via facebook), complessivamente abbiamo seguito in maniera molto discreta le vicende di circa 400 cani che hanno trovato famiglia, di questi circa 170 usciti dai canili, 140 che hanno trovato nuova famiglia in Italia provenienti prevalentemente dalle regioni del sud ed una novantina di cani portati in Italia attraverso le associazioni ed i gruppi che operano con la Spagna. Dobbiamo subito dire che su questo campione che ovviamente è parziale per 347 cani che hanno trovato famiglia non ci sono stati problemi e stanno benissimo nella loro nuova collocazione. Di quelli usciti dai canili 13 sono stati riportati indietro, mentre tre si sono persi ma due sono stati ritrovati. Di quelli arrivati al nord con le staffette una ventina hanno avuto problemi di sistemazione nelle famiglie e sono tutt'ora in stallo, mentre due sono risultati scappati e poi ritrovati: Infine per quanto riguarda i cani spagnoli possiamo dire che i cani da ricollocare sono stati complessivamente 13 mentre due sono quelli scappati ma poi ritrovati nel corso del trasferimento. Si tratta di dati estemamente positivi e significativi che mettono in evidenza innanzitutto la professionalità e la bravura dei volontari che si occupano delle staffette e di fare adottare i cani dal canile. Dove i rientri ed i cani che devono trovare nuova sistemazione per incompatibilità con la famiglia di adozione sono una percentuale assolutamente fisiologica e comunque al di sotto del 10%. Quelli che hanno dato meno problemi di tutti sono i cani spagnoli le cui famiglie che li ricevono li adottano nella stragrande maggioranza dei casi senza problemi, ed anche questo è un risultato di merito per chi si occupa di salvarli e ricollocarli in Italia, gruppi o associazioni che siano. Bene, quando ci sono buoni dati è buona cosa renderli pubblici e rendere merito ai volontari, tutti i volontari.
Abbiamo seguito per tre mesi gli annunci dei cani adottati nei canili , attraverso le staffette ed in Spagna e poi smarriti, o scappati o restituiti ai canili apparsi in rete (sia attraverso le segnalazioni via mail che via facebook), complessivamente abbiamo seguito in maniera molto discreta le vicende di circa 400 cani che hanno trovato famiglia, di questi circa 170 usciti dai canili, 140 che hanno trovato nuova famiglia in Italia provenienti prevalentemente dalle regioni del sud ed una novantina di cani portati in Italia attraverso le associazioni ed i gruppi che operano con la Spagna. Dobbiamo subito dire che su questo campione che ovviamente è parziale per 347 cani che hanno trovato famiglia non ci sono stati problemi e stanno benissimo nella loro nuova collocazione. Di quelli usciti dai canili 13 sono stati riportati indietro, mentre tre si sono persi ma due sono stati ritrovati. Di quelli arrivati al nord con le staffette una ventina hanno avuto problemi di sistemazione nelle famiglie e sono tutt'ora in stallo, mentre due sono risultati scappati e poi ritrovati: Infine per quanto riguarda i cani spagnoli possiamo dire che i cani da ricollocare sono stati complessivamente 13 mentre due sono quelli scappati ma poi ritrovati nel corso del trasferimento. Si tratta di dati estemamente positivi e significativi che mettono in evidenza innanzitutto la professionalità e la bravura dei volontari che si occupano delle staffette e di fare adottare i cani dal canile. Dove i rientri ed i cani che devono trovare nuova sistemazione per incompatibilità con la famiglia di adozione sono una percentuale assolutamente fisiologica e comunque al di sotto del 10%. Quelli che hanno dato meno problemi di tutti sono i cani spagnoli le cui famiglie che li ricevono li adottano nella stragrande maggioranza dei casi senza problemi, ed anche questo è un risultato di merito per chi si occupa di salvarli e ricollocarli in Italia, gruppi o associazioni che siano. Bene, quando ci sono buoni dati è buona cosa renderli pubblici e rendere merito ai volontari, tutti i volontari.