Quello che è accaduto alla povera ragazza è orribile ed è già molto se non c’è scappato il morto questa volta. Sono anni che denunciamo un via vai di sbandati senza sosta. L’altro giorno un tossicodipendente è entrato nell’area cani brandendo una siringa. Altri la mattina utilizzano la fontanella che vi è all’interno per farsi la doccia e alcuni cani sono rimasti avvelenati dalla droga: quando scavalcano la recinzione spesso perdono le dosi nel parco. La sera è pericoloso passare da qua». È una situazione ormai giunta al limite quella del cohousing di via Divisione Acqui 120. Gli appartamenti sono quasi finiti ma il cantiere è fermo da quasi due anni e all’altezza dei garage ristagna acqua putrida, dove galleggia un po’ di tutto. Solo lo scorso agosto la municipale, tra le mura di cemento, avevano trovato clandestini alloggiati abusivamente nell’edificio ed era scattato lo sgombero.
Gli effetti dell’intricata odissea giudiziaria dovrebbero essere finalmente finiti: i lavori sembrerebbero destinati a ripartire a breve dopo che il cantiere, come noto, è rimasto coinvolto a nella vicenda della Cooperativa Edificatrice Modena Casa, in difficoltà da inizio 2018 a causa di una gestione non chiara. Ora Comune, Banca Etica ed Hera, al fine di chiudere la fase di stallo dovuta alla procedura di liquidazione che ha coinvolto l’immobile e consentire ai promissari acquirenti di acquistare definitivamente gli alloggi già assegnati, hanno organizzato visite nell’immobile per vendere gli appartamenti ‘liberi’. Dopo l’assegnazione degli ultimi due alloggi e di alcune autorimesse e cantine sarà infatti possibile chiudere le pendenze con l’istituto di credito e procedere alla vendita di tutti gli alloggi in tempi strettissimi, in modo da consentire di attivare gli interventi necessari al completamento dei lavori e a garantire il monitoraggio nell’area al fine di evitare nuovi episodi di accessi non autorizzati. Ma se da una parte la burocrazia va avanti, dall’altra non cambia la situazione di degrado in cui versa il cantiere, che funge da base per spacciatori, tossicodipendenti e, dalla scorsa settimana, pericolosi aggressori.
Per chi vive in fondo a via Pergolesi, infatti, l’incubo di trovarsi faccia a faccia con malviventi di ogni genere è quotidiano e i residenti chiedono risposte immediate al fine di tutelare la propria sicurezza. «So che entrano spesso tossicodipendenti e sbandati – conferma Giovanna di Donna (nella foto)– il cantiere, nonostante sia stato di recente ripulito, è messo malissimo. Li vediamo entrare tranquillamente dopo aver attraversato il parco cani ed evitiamo di passare accanto al cantiere la sera». Un’altra ragazza, che temendo di subire ritorsioni preferisce restare nell’anonimato, racconta: «L’altro giorno è entrato nell’area di sgambamento un ragazzo con una siringa in mano. Siamo scappati tutti ma il problema è che anche i nostri animali sono in pericolo: una mia amica non viene più da queste parti dopo che il suo cane ha ingerito una dose di cocaina. Ha rischiato di morire. Le segnalazioni le abbiamo fatte, ma non è servito a nulla». Carla Messori, passeggiando insieme al marito, conferma: «Prima c’erano più materassi ed altra merce abbandonata ovunque; ora almeno hanno dato una pulita. Pensiamo spesso alle persone che hanno acquistato gli immobili: una vera disperazione. Speriamo la situazione si risolva presto per tutti».