giovedì 15 marzo 2018

NO ALL'EOLICO E FOTOVOLTAICO NELLE AREE AGRICOLE

Palermo (15 marzo 2018) La battaglia di AIDAA contro l'istallazione di impianti fotovoltaici ed eolici nelle aree agricole e forestali ricomincia dalla Sicilia dove proprio nei giorni scorsi sono stati arrestati dei fiancheggiatori del boss mafioso Matteo Messina Denaro che in apparenza erano e sono imprenditori del settore eolico e fotovoltaico, vale a dire la produzione di quella che viene chiamata l'energia pulita e che in realtà oltre ad essere un business spesso sporco rischia di diventare anche l'oggetto della riconversione e della morte dei terreni agricoli incolti, specialmente dove vengono istallati gli impianti fotovoltaici che trasformano centinaia di ettari di terreno agricolo e comunque vivo con presenza di importanti biodiversità in veri e propri deserti, cosi come spesso gli impianti eolici sono causa di morte di migliaia di uccelli, fattori questi di cui nessuno parla in quanto si tratta di denunce scomode. AIDAA già in passato insieme agli amici del comitato nazionale contro l'istallazione degli impianti eolici e fotovoltaici nelle aree agricole aveva denunciato questa commistione di interessi della malavita ma anche lo scempio ambientale creato da queste istallazioni sui terreni agricoli e forestali ricevendone in cambio attacchi e denigrazioni  compresi dei dossier falsi sul presidente di AIDAA pubblicati da parte di testate e siti che si definiscono ambientali e che in realtà sono finanzate proprio dalle lobby malavitose che gestiscono questo business delle rinnovabili in maniera scriteriata. "Noi non siamo contro al fotovoltaico ed all'eolico come fonte rinnovabile di energia- ci dice Lorenzo Croce presidente di AIDAA- ma torniamo a denunciare il pericolo per la flora e la fauna la cui presenza viene di fatto azzerata da questi impianti e proprio dalla Sicilia avviamo questa nuova campagna di conoscenza dei paradossi di questo business che spesso corre sul crinale tra illegalità e legalità e che riceve fior di soldi pubblici, noi diciamo- conclude Croce- che vanno valutate le situazioni e comunque serve un divieto severo di istallare questi pannelli e questi impianti eolici in areee agricole e forestali oltre che nelle aree di maggior pregio turistico".