Roma (19 marzo 2018) - Il presidente di AIDAA Lorenzo Croce ha inviato questa mattina un esposto alla procura generale della repubblica di Roma in merito alla cessione a titolo gratuito da parte dell'Italia alla Francia di 300 km quadrati di mare alla Francia in base ad un accordo bilaterale del 2015 firmato dall'allora presidente del consiglio Matteo Renzi. L'accordo dovrebbe entrare in vigore il prossimo 25 marzo per questo motivo AIDAA (VEDI TESTO DENUNCIA) ha chiesto alla procura di Roma di verificare se : "Tali accordi rappresentano un attentato all'unità territoriale dello stato Italiano e di fatto sono una illegale manomissione dei confini territoriali nazionali e per questo motivo chiedo a codesta procura di verificare se nei comportamenti dell'allora premier Matteo Renzi e nell'attuale premier Paolo Gentiloni (ministro degli esteri e cofirmatario del provvedimento oggetto del presente esposto) non si ravveda un gravissimo danno ai nostri interessi nazionali ed internazionali e per questo motivo chiedo che si indaghi in questa direzione al fine di individuare e punire le eventuali responsabilità dei due esponenti di governo e di tutti coloro che hanno collaborato alla stesura e realizzazione di tale atto."
ASSOCIAZIONE
ITALIANA DIFESA ANIMALI ED AMBIENTE – AIDAA
Via
Roma 62–20010
PREGNANA MILANESE
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web:http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
Mail: stampa.aidaa@libero.itdirettivo.aidaa@libero.it
Iscritti nel registro dei portatori di interessi diffusi dell´Unione Europea dal 2011
Censiti nelle Istituzioni no profit da Istat con il numero 0000000379982
AIDAA nel web:http://aidaa-animaliambiente.blogspot.it/
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ALLA PROCURA GENERALE DELLA
REPUBBLICA
PRESSO IL TRIBUNALE DI ROMA
PIAZZA CAVOUR 1
00193 ROMA
Oggetto:
Esposto in relazione alla cessione di porzioni di mare ITALIANO alla
Francia in base all'accordo bilaterale Franco-Italiano del 21 marzo
2015 pari a 300 kilometri quadrati.
Io
sottoscritto Lorenzo Croce nato a Rho il 23 aprile 1964 (CARTA DI
IDENTITA' NUMERO AX 6646624 rilasciata dal comune di Pregnana
Milanese in data 10 gennaio 2017) nella mia funzione di Presidente
nazionale dell'Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente –
AIDAA con sede legale in Pregnana Milanese via Roma 62 dove eleggo
domicilio mi rivolgo a codesta Procura Generale della Repubblica
presso il tribunale di Roma per esporre quanto segue:
Il
21 marzo del 2015 un accordo internazionale Franco-Italiano firmato
dall'allora presidente del consiglio Matteo Renzi avrebbe
regalato alla Francia decine di miglia di acque territoriali al largo
delle coste della Liguria e della Sardegna, torna prepotentemente in
cima alla cronaca politica ed economica. L’accordo,
prevedente la cessione
a titolo gratuito da parte dell’Italia verso la Francia di acque
territoriali,
era stato giustificato da Gentiloni – allora ministro degli Esteri
– come “un atto necessario per aggiornare i confini alla luce
della convenzione delle Nazioni Unite sul diritto del mare (Unclos)
del 1982”, ed è pronto ad entrare in vigore il prossimo 25 marzo.
Tale
accordo prevederebbe da parte della Francia la possibilità di
ampliare le proprie acque territoriali ed in particolare l’atto
prevede altresì che le acque territoriali francesi in prossimità
della Corsica passino da 12 a 40 miglia, mentre il confine al largo
della parte nord occidentale della Sardegna si allarghi fino alle 200
miglia. Le navi dei Paesi dell’Unione potranno transitarvi, ma
all’Italia non sarà più consentito farvi attività economica
(pesca, sfruttamento dei giacimenti naturali, ecc), che rimane
appunto esclusivamente in mano alla Francia ma con la protezione
ecologia che resta a carico dell’Italia.
Tali
accordi rappresentano un attentato all'unità territoriale dello
stato Italiano e di fatto sono una illegale manomissione dei confini
territoriali nazionali e per questo motivo chiedo a codesta procura
di verificare se nei comportamenti dell'allora premier Matteo Renzi e
nell'attuale premier Paolo Gentiloni (ministro degli esteri e
cofirmatario del provvedimento oggetto del presente esposto) non si
ravveda un gravissimo danno ai nostri interessi nazionali ed
internazionali e per questo motivo chiedo che si indaghi in questa
direzione al fine di individuare e punire le eventuali
responsabilità dei due esponenti di governo e di tutti coloro che
hanno collaborato alla stesura e realizzazione di tale atto.
In
fede
Lorenzo
Croce