venerdì 6 marzo 2015

SCOPERTO TRAFFICO DI 25.000 CANI L'ANNO VERSO LA GERMANIA


Il traffico di cani verso la Germania e i cantoni a nord della vicina Svizzera è a una svolta. Infatti AIDAA ha messo le mani su una complessa organizzazione che ha base a Roma e in Umbria e che si ramifica in tutta Italia attraverso una serie di collegamenti con volontari locali e con canili del centro sud Italia. L'organizzazione è composta da circa 25 associazioni che in stragrande maggioranza fanno capo a cittadini di origini austriaca, svizzera e tedesca e che operano sotto copertura legale di associazioni di tutela di animali che spesso hanno solo due o tre soci ma che movimentano ogni anno migliaia di cani raccolti nei canili del centro-sud italia o attraverso cani salvati ed inviati nel centro nord, rifugi che si trovano in Emilia e in Lombardia e che successivamente dopo essere stati microchippati ed intestati a volontari che fanno capo alle associazioni che fanno parte dell'organizzazione diretta da  una donna C.R. di origini austriache residente a Roma, partono per la Germania, per la Svizzera tedesca ed anche per l'Austria. Mediamente questa organizzazione che consta di circa 330 soci complessivi sparsi su tutto il territorio italiano invia verso i paesi del nord Europa 500 cani a settimana, pari a circa 25.000 cani all'anno. 
IL SISTEMA DI RACCOLTA
Sono due i sistemi di raccolta, il primo attraverso i canili, ovvero i responsabili di questa organizzazione si recano nei comuni e nei rifugi offrendosi di far adottare i cani nel nord Europa togliendoli dai canili e per incentivare questo pagano fino a 50 euro a cane trasferito oltre alle eventuali spese di vaccinazione e microchippatura, questo meccanismo permette all'organizzazione di inviare circa 10.000 cani all'anno ed in particolare dai canili dell'Umbria, della Campania, della Puglia e del Lazio. Il secondo sistema, sicuramente più redditizio passa attraverso un gruppo di volontari che fanno capo a queste organizzazioni che raccolgono i cani direttamente in strada e li mandano al nord Italia solo con il microchip intestato ad associazioni fittizie, una volta arrivate nei centri di smistamento della Lombardia e dell'Emilia questi vengono vaccinati e successivamente inviati nei canili del nord Europa. In questo caso oltre alle spese l'organizzazione si assume il costo di circa 50 euro a cane raccolto da pagare alla volontaria o alle volontarie oltre alle eventuali spese sostenute nella raccolta dei cani. Questo permette all'organizzazione di mandare al nord Europa altri 15.000 cani all'anno, tutto apparentemente in maniera regolare. Apparentemente!!
I CANI NON VANNO ALLA VIVISEZIONE
I cani contrariamente a quanto si sostiene non vanno alla vivisezione, ma vengono ceduti alla somma di circa 100-150 euro a cane  (esclusi i costi di microchippatura e vaccinazioni) alle "fattorie" tedesche, austriache e svizzere, quelle che li chiamano fattorie in realtà sono dei rifugi per cani. Mentre in Svizzera i cani vanno spesso direttamente alle famiglie adottanti che pagano fino a 300 euro a cane. 
Pochi sanno che in Germania per adottare un cane si paga una tassa che varia dai 100 ai 400 euro in base alla razza ed all'erà dell'animale. Quindi appare evidente il business che sta dietro questi giri di cani.
I PUNTI DI PARTENZA E LE BASI AL NORD ITALIA
I punti di partenza sono i canili di alcune cittadine di Umbria, Sicilia, Lazio, Campania e Abruzzo, l'organizzazione predilige canili piccoli in quanto lo svuotamento avviene senza grossi clamori, sospetti ci sono su alcuni canili di città capoluogo della Campania e della Sicilia. In alcuni casi come in Sicilia molti comuni affidano direttamente i randagi agli emissari locali dell'organizzazione che provvedono poi al loro concentramento ed al trasporto verso il nord. I cani raccolti per strada sono invece sparsi in tutte le regioni del centro sud italia con particolare diffusione in Puglia, Sicilia, Basilicata e Calabria. I centri di smistamento conosciuti al nord si trovano in provincia di Monza,  Brescia, Cremona e Bergamo per la Lombardia e Reggio Emilia e Modena per l'Emilia Romagna.
IL BUSINESS
I conti sono presto fatti, l'organizzazione in Italia riconosce circa 50 euro a cane spedito verso il nord Europa riconoscimento che viene versato in soldi o in pappe o in prestazioni veterinarie se si tratta di cani presi dai canili pubblici, con un costo complessivo di circa 1.250.000 euro ai quali vanno aggiunte le spese di chippatura e vaccinazione e trasporto. Cedendo i cani alle fattorie tedesche l'organizzazione diretta dalla C.R. intasca mediamente il doppio e vale a dire dai 2.5 ai 3 milioni di euro l'anno che ovviamente vengono spalmati sui bilanci delle diverse organizzazioni (quando non sono in nero) il che allontana i controlli della guardia di finanza, GUADAGNO NETTO CHE SI AVVICINA AI DUE MILIONI DI EURO L'ANNO.
I CANI IN GERMANIA
Al loro arrivo i cani vengono messi in adozione attraverso siti internet, o visite dirette ai canili-fattoria tedeschi. Ovviamente visti gli introti dovuti per legge alle fattorie tedesche basta far adottare 15.000 dei 25.000 cani l'anno (il che avviene senza grosse difficoltà per avere introiti triplicati rispetto alle spese sostenute. 
CHE FINE FANNO I CANI CHE NON VENGONO ADOTTATI?
Qui sta il problema, i cani che non vengono adottati che fine fanno? Non si sà perchè spesso scompaiono dai siti di adozione dopo due o tre mesi (al massimo sei mesi per i cani piu giovani) e di loro non si sa nulla, si presume che una piccola aliquota possa essere effettivamente venduta per esperimenti cosmetici e quindi per una forma orribile di vivisezione, mentre degli altri semplicemente si perdono le tracce, ovvero vengono uccisi.