IN ITALIA NEL 2013 RAPITI
E UCCISI E ABBANDONATI OLTRE 58.000 GATTI
Roma (18 febbraio 2014) –
Il fenomeno dei rapimenti di animali in Italia non è solamente
circoscritto ai cani. Anzi il fenomeno riguarda anche i gatti rapiti
ed uccisi per diversi scopi. Secondo i dati raccolti dalle
segnalazioni AIDAA nel corso del 2013 sono circa 18.000 i gatti
rapiti ed uccisi nel corso dell'anno appena terminato. Diversi i
filoni in cui molti mici perdono la vita o vengono rapiti. Secondo le
stime dello Sportello Animali di AIDAA e del servizio di segnalazione
Emergenza Mici della stessa associazione sono circa 2.000 i gatti di
razza rapiti o rubati a fini riproduttivi e tra loro a farla da
padrone sono le razze classiche quali i Persiani, Siamesi ed i Maine
Coon. A questi si affiancano i circa 6.000 gatti molti dei quali
randagi uccisi per essere mangiati. Sono diverse migliaia i gatti
neri rapiti ed uccisi per i riti sacrificali e per le pellicce. A
questi si devono aggiungere circa 150 gatti rapiti lo scorso anno per
gelosie tra coniugi e sei per i quali è stato richiesto un riscatto.
Infine da calcolare anche due-tre mila gatti che scompaiono ogni anno
uccisi dai fucili del cacciatori che li scambiano per lepri. Infine
ad essi sono da aggiungere i circa 40.000 gatti (di cui oltre la metà
cuccioli) abbandonati ogni anno dalle famiglie italiane. “Purtroppo
le stime in nostro possesso sono arrotondate per difetto- ci dice
Lorenzo Croce presidente di AIDAA- in quanto si riferiscono a
situazioni e segnalazioni di cui siamo direttamente a conoscenza,
sarebbe fondamentale per avviare una seria politica di tutela
completa dei felini oltre a rendere obbligatoria l'anagrafe felina
cosi come avviene per i cani, anche dare maggiori risorse pubbliche
ai gattili ed ai rifugi e aiutare le gattare che si occupano spesso a
spese loro delle migliaia di colonie feline riconosciute o non
riconosciute presenti in Italia”.