Il presidente dell’Associazione cacciatori trentini Carlo Pezzato è indagato dalla procura di Trento per abuso d’ufficio. Diciamo subito che l’iscrizione nel registro degli indagati della guida delle doppiette trentine nasce dalla necessità di fare chiarezza dopo la presentazione di un esposto da parte di un guardiacaccia dell’associazione.
Una denuncia relativa al verbale redatto nei confronti di un socio, che farebbe riferimento al tentativo del presidente di fare annullare la sanzione.
Pezzato, difeso dall’avvocato Roberto Bertuol, respinge però al mittente le accuse e si dice sereno e certo di potere dimostrare di avere sempre agito con estrema correttezza. «Attendiamo di leggere gli atti - evidenzia il legale - e di conoscere il contenuto della denuncia, ma Pezzato ha sempre operato con correttezza, non ha nulla da rimproverarsi e contesta ogni accusa».
Venerdì mattina i carabinieri del nucleo di polizia giudiziaria presso la Procura di Trento si sono così presentati a casa di Pezzato con un decreto di perquisizione. Poi i militari sono andati presso l’ufficio dove il presidente lavora, al Servizio ripristino della Provincia e presso la sede dell’Associazione cacciatori. I carabinieri hanno sequestrato il telefono cellulare del presidente delle doppiette e acquisito le email contenute nei computer degli uffici.
Adesso questo materiale è nelle mani degli inquirenti e sarà analizzato, per vedere se possano emergere elementi utili a fare chiarezza rispetto a quanto denunciato nell’esposto. Una denuncia che, all’esito di tutte le verifiche del caso, potrebbe dunque finire in archivio o essere approfondita con altri accertamenti.
L’indagine a carico del presidente Pezzato, come detto, prende le mosse dalla presentazione di un esposto da parte di un guardacaccia. Un verbale fatto ad un socio. Il denunciante avrebbe riferito di un intervento fatto dal presidente rispetto a questa sanzione. Intervento che sarebbe stato ritenuto non corretto.
Quando un cacciatore commette una violazione il guardacaccia stende il verbale, che poi - attraverso gli uffici amministrativi dell’Associazione cacciatori - viene trasmesso alla Provincia. Spetta poi al dirigente del Servizio foreste e fauna emettere la sanzione. Pezzato, come detto, è certo che tutto sia avvenuto in modo corretto. Anche in questo caso, dunque, il verbale redatto dal guardacaccia sarebbe stato correttamente inviato a piazza Dante.