Padre e figlio, Giuseppe e Gianandrea Momo, contitolari della scuderia e maneggio Dogonda strada Vecchia di Piscina 110 a Pinerolo, sono stati condannati dal tribunale di Torino ad un anno e 8 mesi per frode sportiva, esercizio abusivo della professione veterinaria e maltrattamenti nei confronti dei cavalli. «Inoltre dovranno anche risarcire il danno alla Fise - dice l’avvocato Renato Cravero, legale della federazione - il giudice ha stabilito per il momento una provvisionale di 10 mila euro». La vicenda giudiziaria aveva preso il via dopo che i Nas erano intervenuti per un controllo nell’ottobre del 2020 durante un concorso ippico che si era svolto nel maneggio di Abbadia Alpina. Un controllo finalizzato a verificare, con dei prelievi eseguiti dai carabinieri, se ai cavalli di proprietà della scuderia della famiglia Momo, che aveva vinto 4 premi nel concorso, fossero stati somministrati dei farmaci antinfiammatori, alcuni valori delle analisi erano alterati. Inoltre erano state trovate delle siringhe a terra e medicinali ad uso veterinario, che è vietato dai regolamenti federali durante le competizioni.