La crisi di governo colpisce anche gli animali, impedendo ai provvedimenti in tema di ambiente e di biodiversità promessi in campagna elettorale o già in discussione ma non ancora divenuti legge di completare il loro iter parlamentare. “Il crollo dell’esecutivo giallo-verde sancisce la chiusura di numerosi dossier e, quindi, l’ennesima vanificazione delle promesse elettorali”, scrive Enpa in una nota. A finire in un nulla di fatto, secondo la Protezione animali, saranno la decisione di dire basta alle botticelle (la Commissione Trasporti della Camera aveva compiuto un primo, timido passo avanti vietando nel Cds la circolazione dei cavalli sulle strade delle città), l’inasprimento delle pene per i reati contro gli animali (erano state presentate diverse proposte a firma dei partiti di maggioranza e di opposizione), lo stop agli animali nei circhi (il ministro Bonisoli era contrario al loro sfruttamento sotto i tendoni) e il Piano Lupo (il ministro Costa ne aveva elaborato una nuova versione). Inoltre nel contratto di governo firmato tra Lega e M5S si citava esplicitamente “un maggiore contrasto al bracconaggio”.